Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 11 Venerdì calendario

Lui, 77 anni, le nega l’ultimo ballo e lei, 64, lo minaccia con un’accetta: «Ti ammazzo». La storia è finita nella caserma dei carabinieri. Niente sangue, feriti soltanto l’orgoglio di Maria denunciata per minacce aggravate dall’uso dell’accetta, e di Giuseppe, denunciato per aver tenuto in auto l’accetta e un paio di cesoie da giardino, rimaste nel portabagagli dopo l’ultima puntata all’orto. Ma una cosa è certa: torneranno a ballare

L’ultimo ballo. Maria chiedeva soltanto l’ultimo ballo. Il suo cavaliere lo ha negato. E lei lo ha affrontato infuriata, paonazza in viso, levando al cielo un’accetta sfilata dal portabagagli dell’auto del compagno di danza riluttante: «Ti ammazzo». La storia è finita nella caserma dei carabinieri. Niente sangue, feriti soltanto l’orgoglio di Maria, 64 anni, denunciata per minacce aggravate dall’uso dell’accetta, e di Giuseppe, classe 1938, denunciato per aver tenuto in auto l’accetta e un paio di cesoie da giardino, rimaste nel portabagagli dopo l’ultima puntata all’orto.
Maria e Giuseppe si conoscono da 15 anni. Lui è un ex infermiere, vedovo, carattere pacato, alto un metro e 65, magrolino, ma è in forma per la sua età. Lei faceva le pulizie, fisico minuto, carattere peperino. Come sovente accade, è la donna il motore di questa coppia, unita dal bisogno di compagnia e dalla passione per il ballo. Hanno sintonia, scivolano leggeri sulla pista per ore. Come l’altra sera, quando hanno ballato dalle 17 alle 20. Poi, Giuseppe ha deciso di fermarsi. «Sono stanco, andiamo a casa» ha detto, voltando le spalle a pista e compagna per raggiungere la «Punto» parcheggiata poco distante. Il «peperino» lo inseguiva, nelle orecchie di Giuseppe ronzavano le rimostranze di Maria. Ma lui era stanco. Così, è salito in auto e ha atteso che il «peperino» sedesse accanto a lui. È rimasto di sale davanti alla compagna di ballo paonazza e con l’accetta in mano.
Qualcuno ha visto tutto e ha chiamato i carabinieri. Denunce, probabile processo, avvocato. Hanno scelto lo stesso (Roberto De Sensi), lei è scoppiata a piangere davanti a lui. Torneranno a ballare? «Se lui vuole», dice Maria; «Ma sì, volentieri» risponde Giuseppe. Il ballo trionfa su tutto.