La Stampa, 9 settembre 2015
La libreria di Tokyo che vende un solo libro a settimana. Il quarantenne Yoshiyuki Morioka ha creato la formula di successo “Issastsu, isshitsu”: una stanza isolata per promuovere un unico testo. Lo espone, lo cura, lo circonda di immagini che lo completano, lo presenta attraverso una serie di incontri serali con l’autore o persone in grado di parlarne, e alla fine della settimana lo sostituisce con un nuovo unico volume
La libreria Morioka Shoten, a Ginza – il quartiere nel centro di Tokyo dello shopping di lusso – aperta al piano terra dell’edificio Suzuki (un palazzo storico del 1929, fra i pochi sopravvissuti alla guerra) ha una caratteristica tutta singolare. Ogni settimana, dal martedì alla domenica, seleziona un unico volume per la vendita.
Lo espone, lo cura, lo circonda di immagini che lo completano, lo presenta attraverso una serie di incontri serali con l’autore o persone in grado di parlarne, e alla fine della settimana lo sostituisce con un nuovo unico volume.
Questa è la formula, che porta il concetto di «cura» alle sue estreme conseguenze, sviluppata dal libraio di 41 anni Yoshiyuki Morioka, che ha così creato l’idea di «Issastsu, isshitsu»: ovvero, un’unica stanza per un unico libro. Si tratta di un modo di vendere libri che ha sviluppato nei suoi venti anni da libraio, nel quartiere di Jimbocho e Kayabacho – dove si possono trovare volumi nuovi ed antichi – dove Morioka ha una prima libreria, per lo più di testi di seconda mano.
Ma appassionato di grafica – comprese le stampe dirette, dalla grande potenza grafica e dalla dubbia ideologia che il Giappone produceva prima della Seconda Guerra Mondiale – e di design, dopo un workshop di Masamichi Toyama presso la Takram Design Engineering (che si occupa di sviluppare idee creative per il business, il commercio e l’ingegneria) Morioka ha dunque perfezionato la sua idea, che aveva chiamato «La rigenerazione dell’atomo del libraio», divenuta ora realtà.
È un misto di minimalismo totale e attenzione al dettaglio quasi maniacale: la libreria infatti è uno spazio piuttosto piccolo, con il pavimento di cemento, i muri imbiancati, un tavolino in mezzo con il solo volume che Morioka ha deciso di promuovere quella settimana, e una scrivania di legno a cassettini dove lavora il libraio.
Fra i titoli proposti dall’apertura della libreria ad oggi possiamo trovare opere disparate: c’è stata la promozione di un libro fotografico sulla Birmania, circondato di alcuni manufatti birmani che avevano colpito l’estetica di Morioka. Un altro libro promosso in modo così maniacale è stato un volume di grafica dedicato a Yamana Fumio, un pubblicitario giapponese degli Anni Quaranta e Cinquanta, che ha disegnato, fra le altre cose, le prime scatole di cosmetici della Shiseido – con manifesti e poster alle pareti di Yamana.
Fra i libri curati con quest’attenzione totale ci sono anche volumi di narrativa (fra cui Murakami), poesia, e altre opere di natura grafica. Per Morioka, come ha detto nel corso di un’intervista radiofonica, si tratta di ritagliare uno spazio speciale, di attenzione, ad un solo libro alla volta, per aiutare a diminuire il rumore di sottofondo, il brusio costante, dato dalla quantità di informazioni che vengono ricevute passivamente ogni giorno. Così, invece, ecco che per una settimana almeno un’opera unica diventa il centro dell’attenzione, della cura, dell’interesse, in una stanza. Una stanza. Un libro. Un allegro libraio, e appassionato lettore, forse un po’ matto, ma di certo originale, e davvero capace di consigliare i suoi clienti nel modo più approfondito possibile sull’opera che sceglie di promuovere quella settimana.