La Gazzetta dello Sport, 8 settembre 2015
Balo is back. Corre troppo con la sua Lamborghini, ritirata la patente a Mario Balotelli. Come l’avranno presa Mihajlovic e la società? Sicuramente non bene e l’attaccante lo sa, visto che agli agenti avrebbe detto: «Prima di divulgare la notizia, aspettate che parli con il Milan e il mio agente»
Eccola qua la prova: Balo is back, per davvero. L’indizio non arriva dal campo (deve ancora debuttare in partite ufficiali, per lui solo l’amichevole col Mantova) ma dalla Polizia locale di Brescia. Prima che con un difensore, si è scontrato con la legge, che in via Branze, vicino a casa sua e allo stadio Rigamonti, prevede un limite di velocità di 50 chilometri all’ora, mentre lui mercoledì scorso è sfrecciato a 109 con la sua Lamborghini, che ora dovrà lasciare in garage per un bel po’ di tempo. Balotelli rischia una sanzione, la decurtazione di punti e la sospensione della patente fino a un anno.
E come l’avranno presa Mihajlovic e la società? Sicuramente non bene e Mario lo sa visto che agli agenti avrebbe detto: «Prima di divulgare la notizia, aspettate che parli con il Milan e il mio agente». Ma non verrà multato dal club: non ha violato le regole di comportamento che gli sono state imposte nel contratto. Del resto c’è da dire che Mario stavolta è rimasto tranquillo e si è subito scusato: «Mi dispiace: non me ne sono accorto» ha detto agli agenti. Insomma, non ha tirato fuori la maglietta «Why always me» come ai tempi del City per chiedere al mondo come mai ce l’avessero tutti con lui. Forse Mario è davvero cambiato, «è il primo ad arrivare a Milanello e l’ultimo ad andare via» come ha detto Galliani.
Però non è la prima volta che gli capita di schiacciare troppo l’acceleratore, complice forse la passione per le auto di grossa cilindrata. Ha avuto guai con il volante nell’estate del 2011, quando si era visto togliere 10 punti per una serie di infrazioni commesse con una Mercedes a Milano. E nell’agosto del 2010, quando era stato fermato a Castellanza (Varese) mentre stava andando a Coverciano per la Nazionale, e multato per guida senza patente (l’aveva dimenticata a casa). Ma anche in Inghilterra Mario ha lasciato il segno: a dicembre 2014 andava a 175 chilometri orari e per quella infrazione non ha potuto guidare per 28 giorni. Ora sarà la Prefettura di Brescia a decidere l’entità del castigo, in attesa che Mario faccia parlare di sé solo in campo, se mai succederà.