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 2015  settembre 08 Martedì calendario

Il piano europeo per i profughi • I migranti più istruiti vanno nei Paesi dove ci sono più laureati • Gran Bretagna e Francia vogliono bombardare l’Isis in Siria • Renzi dice che i comuni non perderanno un euro con il taglio di Imu e Tasi • Le indagini su Amanda Knox e Raffaele Sollecito piene di errori


Migranti/1 Il piano messo a punto dallo staff di Jean-Claude Juncker per affrontare l’emergenza migranti prevede precise condizioni che l’Italia dovrà rispettare per poter distribuire i profughi negli altri Stati. E la più importante riguarda l’obbligo di trasmettere alla Commissione europea una road map su quanto è stato fatto e si farà sull’accoglienza. Se la relazione non sarà consegnata nei termini previsti, per tre mesi verrà sospeso il trasferimento dei migranti. Inizialmente si pensava di poter far andare via circa 80mila migranti. E invece siamo fermi a poco più di 15mila, che sommati a quelli già calcolati nel luglio scorso portano la cifra a poco meno di 40mila (su un totale di 115mila persone al momento in accoglienza). Motivo: si è fissata una percentuale al 36%, ma riguarda solo gli stranieri giunti tra gennaio e agosto del 2015 e non quelli giunti precedentemente. Un criterio che si mira a far modificare sul lungo periodo. I Paesi che decideranno di non accogliere dovranno versare una sanzione legata al Pil. Nel testo si parla di una percentuale che può arrivare fino allo 0,1 ma qualcuno pensa che non si andrà oltre lo 0,002. In questo caso si tratterebbe di una somma irrisoria e non «gravemente onerosa» come si era stabilito inizialmente. La parte più debole e confusa appare quella che riguarda i migranti economici. Nella bozza della Commissione si parla di «rafforzare la direttiva sui rimpatri e migliorare la collaborazione con gli Stati terzi», ma non c’è un progetto concreto che preveda aiuti e investimenti nelle aree dalle quali partono queste persone e quindi non sembra facile riuscire a ottenere il via libera al ritorno a casa.

Migranti/2 In tutto, fra quelli già accolti nei mesi scorsi e quelli appena arrivati, verranno redistribuiti in due anni circa 160mila migranti. La Francia (dai 24 ai 31mila arrivi in totale) e la Germania (oltre 40mila) dovrebbero accogliere insieme con la Spagna il 60% di coloro che inseguono pace e benessere. Dall’Italia partiranno per altre destinazioni 39.600 profughi; dalla Grecia, 66.400; e dall’Ungheria, 54mila. I criteri alla base della ridistribuzione saranno determinati per il 40% dal Pil del Paese ospitante, per il 20% dalla sua popolazione, per il 10% dal tasso di disoccupazione, e per il 10% dal numero dei profughi accolti in precedenza.

Laureati Nikola Sander, dell’Istituto demografico di Vienna, ha usato la banca dati di Eurostat (basata sul censimento del 2011) per mostrare un’evidenza: in ogni Paese, regione e città d’Europa, la proporzione di stranieri laureati (sul totale degli stranieri) è curiosamente allineata alla proporzione dei «nativi» laureati (sul totale dei nativi). In Sicilia per esempio solo l’11% dei locali ha una laurea e la popolazione di stranieri con una laurea è all’11,7%. A Berlino il rapporto è 35% dei «nativi» contro 33,8% degli stranieri. A Parigi il 27,6% contro il 28,6%. In Lombardia il 15,9% contro il 13,2%. E così via, anche per gli Stati: l’Italia ha il 12% di laureati nel Paese e il 14% di laureati fra gli stranieri, Germania e Francia hanno rispettivamente il 26% e il 22% per entrambe le categorie (Fubini, Cds).

Siria Gran Bretagna e Francia aprono alla possibilità di estendere i bombardamenti contro l’Is anche al territorio siriano. Il problema è che Assad, da tempo scomunicato dall’Occidente come responsabile della sanguinosa repressione che ha scatenato la guerra civile, agli occhi degli americani e degli europei non può essere sostenuto militarmente, né può far parte permanente della soluzione della crisi siriana. Ma le forze democratiche dell’opposizione al regime appaiono divise, militarmente deboli, e politicamente non in grado di garantire l’unità del Paese. Per cui, mentre Teheran e Mosca continuano a difendere la legittimità del regime, europei e americani cercano una soluzione che possa consentire di sconfiggere l’Is, fermare il flusso di profughi, ma mettere fuori gioco il dittatore. Finora né la Francia né la Gran Bretagna avevano accettato di compiere azioni militari in Siria contro i terroristi islamici per non aiutare, anche indirettamente, l’esercito di Assad. Il fatto che ora si preparino a intervenire dimostra che l’eliminazione del dittatore, pur restando una priorità, è passata in secondo piano rispetto alla necessità di fermare l’Is. L’Italia, in sintonia con Berlino, è contraria ai bombardamenti e vorrebbe negoziare una soluzione anche con gli esponenti del regime siriano.

Tasse Renzi a Porta a porta parla di un intervento sulla legge Fornero per introdurre maggiore flessibilità alle regole del sistema pensionistico: «Dobbiamo trovare un meccanismo per cui chi vuole andare in pensione un po’ prima rinunciando a un po’ di soldi possa farlo. Il problema è quanto prima e quanti soldi». Poi sulle tasse sugli immobili: «Toglieremo Imu e Tasi e daremo ai comuni un assegno corrispondente, non facciamo un’operazione per cui tagliamo e i municipi aumentano le tasse».

Meredith La Cassazione ha reso pubbliche le motivazioni dell’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito al processo per il delitto di Meredith Kercher. C’è scritto che il processo ha avuto «un iter obiettivamente ondivago le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o “amnesie” investigative e di colpevoli omissioni di attività d’indagine che, ove poste in essere, avrebbero con ogni probabilità consentito, sin da subito, di delineare un quadro se non di certezza quantomeno di tranquillante affidabilità nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell’estraneità» di Raffaele Sollecito e Amanda Knox.

(a cura di Daria Egidi)