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 2013  agosto 04 Domenica calendario

Breve storia del fax (quasi) inventato dall’italiano Giovanni Caselli

Entrato in funzione nell’epoca thachteriana, il fax va in pensione solo oggi, 23 anni dopo la fine del regno della Cancelliera di ferro, quattro mesi dalla sua scomparsa. La storia delle tecnologie s’interseca irrimediabilmente con la storia sociale e politica, ma quasi mai coincide con entrambe.
Il fax, come scrivono i dizionari, è un servizio telefonico attraverso cui vengono inviate immagini fisse, in genere copie di documenti, dunque un’immagine inviata e ricevuta, proprio per questo la sua storia è più antica di quella di governi e leader politici. Due personaggi si contendono la primogenitura: lo scozzese Bain, nel 1843, e il franco-svizzero Puthomme, nel 1847. Tuttavia è stato un italiano, Giovanni Caselli, nel 1861, a produrre la macchina madre del nostro fax: Pantelegrafo. Poi vengono altri tentativi tra Stati Uniti e Germania alla fine degli Anni Venti nell’epoca della radio e della trasmissione transoceanica. Negli Anni Settanta del Ventunesimo secolo il fax entra in uso grazie alla combinazione di scanner, stampante e modem. Sono i giapponesi che lo utilizzano, per spedire messaggi scritti in ideogrammi più facili da realizzare a mano, su carta, piuttosto che digitarli su una macchina. La fortuna del fax data dalla metà degli Anni Ottanta del Ventesimo secolo; da allora non c’è stato ufficio che ne abbia potuto fare a meno, ma già all’inizio del Ventunesimo è diventato obsoleto, quando l’uso dei personal e di internet ha sbaragliato progressivamente tutte le altre tecnologie comunicative: Yes, we can. Oggi si comunica via email e le immagini, quando servono, sono allegate ai messaggi. Se l’intenzione del decreto Fare (titolo performativo) è quella di innovare la pubblica amministrazione, passando dal fax all’email, l’obiettivo è raggiunto. Il fax è più costoso, consuma carta e toner, e spesso non viene neppure letto; l’email è diretta, personale e soprattutto immateriale. Ma al ritardo di almeno un decennio, o forse più, in questo passaggio-Fare andrà aggiunto quello a carico dell’email, oggi usata soprattutto dalla generazione tra i 50 e i 60 anni, e molto poco dai giovani e giovanissimi. Questi per comunicare usano Facebook nella funzione chat e Whatsapp, strumenti più rapidi e laconici delle lunghe email. La burocrazia l’avrà perciò pur sempre vinta, e già si immagina un esercito di copisti all’opera con prolisse email da inviare, ricevere, e quindi stampare e conservare come un tempo si usava con i fax. L’unico vantaggio è che quelli degli Anni Ottanta e Novanta uscivano dalle macchine su carta termica ed evaporavano in breve tempo. Nihil novum sub sole: fax fax fax.