18 febbraio 2011
Le lettere con cui Cavour informa su Vittorio Emanuele II re d’Italia
A EMANUELE TAPPARELLI D’AZEGLIO
Turin, 17 mars 1861
Le Parlement National vient de voter et le Roi a sanctionné la loi en vertu de laquelle S.M. Victor Emmanuel II assume, pour lui et pour ses successeurs, le titre de Roi d’Italie. La légalité constitutionnelle a consacrò ainsi l’oeuvre de justice et de réparation qui a rendu l’Italie a elle-même.
Dès ce jour, l’Italie affirme hautement en face du monde sa propre existence. Le droit qui lui appartenait d’être indépendante et libre, et qu’elle a soutenu sur les champs de bataille et dans les Conseils, elle le proclame solennellement aujourd’hui.
Ce grand fait a une importance qui sera facilement sentie, Monsieur le Marquis, dans le noble pays où vous résidez. L’Angleterre, qui a dû et qui doit sa prospérité à l’application des mêmes principes qui nous guident, verrà avec faveur, j’en suis convaincu, se constituer officiellement et se taire reconnaître en Europe une nationalité a laquelle le peuple du Royaume-Uni à montré de si généreuses sympathies.
Je vous prie, Monsieur le Marquis, de notifier a Mr le ministre des Affaires Étrangères de S.M. la Reine cet événement mémorable. Vous aurez, je n’en doute pas, autant de satisfaction à vous acquitter de cette haute commission que j’en éprouve en vous la confìant. Agréez, Monsieur le Marquis, les nouvelles assurances de ma considération distinguée.
C. Cavour
Da DDI, I, pp. 39-40, n. 21 (cfr. supra, lett. 594, nota). Da tale edizione riportiamo la nota esplicativa del curatore: «Comunicazione analoga alle altre Legazioni. Con circolare del 20 marzo 1861 Cavour dava anche ai Consoli comunicazione della promulgata legge 17 marzo 1861; “Il 17 corrente venne sancita e promulgata la legge, colla quale S.M. Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di Rè d’Italia. L’Italia, a cui le più civili nazioni diedero plauso ed appoggio nell’opera della sua politica ricostituzione, proclamando il fatto dell’indipendenza e dell’unità nazionale, recherà nel consorzio dei grandi Stati di Europa un nuovo elemento di ordine, di equilibrio e di pace. Mentre il Governo del Rè annunzia ufficialmente quest’atto solenne ai varii Stati, io ne rendo pure informata la S.V. Ill.ma perché prenda il titolo di Console di S.M. il Rè d’Italia, ed intesti nella stessa forma gli atti e le carte di codesto ufficio. Il Ministero poi le farà pervenire prontamente i nuovi sigilli pel Consolato, e per le delegazioni dipendenti, e la S.V. nel rimetterli ai vari uffici avrà cura di ritirare tutti gli antichi, per ritornarli al Ministero colla prima occasione favorevole, che le si presenti. Darà V.S. analoghe istruzioni ai delegati posti sotto la di lei dipendenza, e mi segnerà ricevuta della presente circolare, informandomi del modo con cui si diede ad essa esecuzione, e delle cause che per avventura ritardassero la piena attuazione degli ordini avuti”. La legge 17 marzo 1861 era pubblicata il giorno stesso, sulla Gazzetta Ufficiale, che per la prima volta, al titolo Gazzetta Ufficiale del Regno sostituiva quello di Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia (n. 67)» (ivi, p. 40, nota 1).
Lettera tratta da: CAVOUR Camillo - Epistolario 1861. Volume Diciottesimo (15 febbraio-17 aprile). A cura di Rosanna Roccia. Leo S. Olschki Editore, Firenze 2008