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 2015  agosto 26 Mercoledì calendario

Odissea nell’ospizio. In Sardegna Umberto Smaila e Silvio Berlusconi si rincontrano dopo 25 anni: «È più riservato di un tempo. Solo sul finire della serata, intonando “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero sono riuscito a strappargli un duetto. Lo ha fatto per me, per accontentarmi. Poi mi ha chiesto se rifarei "Colpo Grosso", gli ho risposto che è un programma fuori tempo, anche se le ragazze cin-cin sono state scopiazzate ovunque. Ma sono riuscito a strappargli una mezza promessa per il prossimo film»

Non si incrociavano da 25 anni. «Ai tempi, Berlusconi non faceva politica, era solo il mio datore di lavoro» dice Umberto Smaila, 65 anni, cabarettista di peso e pianista di piano bar. Non si vedevano da una serata a Poltu Quatu, in cui Berlusconi travestito da chansonnier francese stupiva le signore cantando Aznavour.
Venerdì sera, dopo tre anni di latitanza dai locali della Costa Smeralda, ha fatto il suo ingresso allo Smaila’s di Porto Rotondo. Sarebbe dovuto andare la sera prima. Pascale, grande fan di Smaila aveva sondato il terreno, promettendo che sarebbe tornata accompagnata. La tavolata era già pronta giovedì, ma una disdetta dell’ultimo minuto aveva quasi ferito Smaila. «Sembrava la favola del lupo, invece Pascale l’ha convinto. Lei, abbronzatissima in un tubino nero, scatenata in canti e balli come sempre». E lui? «Più riservato di un tempo. Solo sul finire della serata, intonando I migliori anni della nostra vita di Renato Zero sono riuscito a strappargli un duetto. Lo ha fatto per me, per accontentarmi».
Lo chiama Silvio, con il massimo dell’affetto e della riconoscenza per averlo lanciato in televisione. Quando ai Gatti di Vicolo Miracoli affidò la conduzione del primo programma domenicale di Canale 5: Domenica in Five. Lo spirito di mattatore del Cavaliere è quello di sempre. La prima richiesta: sdoganare un repertorio di canzone napoletana comica. «Così Mariano Apicella ha aperto la serata. Al mio “alzate le mani” però ha seguito le danze dal suo divanetto. Con me è difficile restare fermi».
Nel repertorio di Berlusconi non potevano mancare le barzellette. E il momento bar sport, nel giorno del ritorno di Balotelli. «Ha tranquillizzato i milanisti presenti che il sergente Mihajlovic lo metterà in riga». Poca politica. «Ci ha raccontato della telefonata con il presidente tunisino, sul tema dei profughi, è stato l’unico momento serio della nottata». La cena, raccontata da Libero ieri, in un vip corner creato dal padrone di casa per evitare a Berlusconi la mitragliata di selfie.
A tavola, Franco Carraro con la moglie, la senatrice azzurra Mariarosaria Rossi, Bruno Vespa («costretto al ruolo di spalla») e suo nipote Andrea Ruggeri, fidanzato di Anna Falchi e responsabile dei rapporti di Forza Italia con le tv. E poi Jerry Calà, convocato lastminute. «Era a Budoni in vacanza, non se l’è fatto ripetere due volte e ci ha raggiunto». Alle tre di notte, il Cavaliere ha avvicinato Smaila e a bruciapelo gli ha chiesto: «Rifaresti Colpo Grosso?». «Gli ho risposto che è un programma fuori tempo, anche se le ragazze cin-cin sono state scopiazzate ovunque». Smaila però aveva pronta la contro richiesta. «A gennaio inizierò a girare con i Gatti un film sulla nostra storia. Con Jerry ci siamo buttati tra le sue braccia: gli ho chiesto il regalo di produrcelo con Medusa. Si intitolerà Odissea nell’Ospizio». E lui? «Ha sorriso e mi ha lasciato con una mezza promessa».