la Repubblica, 24 agosto 2015
Il passo falso (e scorretto) di Vincenzo Nibali. Il corridore siciliano è stato espulso dalla Vuelta per traino irregolare da parte della sua ammiraglia. L’immagine, antica e impietosa («al Tour, in ogni corsa, l’ho visto fare 1000 volte» spiegava ieri il ds Martinelli), è nel cuore della seconda tappa, corsa in un caldo asfissiante. Accade ai meno 16 dall’arrivo. Questa brutta storia ora piomba esattamente un mese dopo le accuse di scarso fair play da parte di Chris Froome, che al Tour era stato attaccato da Nibali dopo un salto di catena
Non è arrivata al primo lunedì la Vuelta di Vincenzo Nibali. Il siciliano è fuori dalla corsa a tappe spagnola, espulso per traino irregolare da parte della sua ammiraglia. L’immagine, antica e impietosa («al Tour, in ogni corsa, l’ho visto fare 1000 volte» spiegava ieri il ds Martinelli), è nel cuore della seconda tappa, corsa in un caldo asfissiante. Accade ai meno 16 dall’arrivo. Nibali è staccato, è finito in una maxicaduta di gruppo ai meno 26 e deve recuperare sul gruppo di testa, lanciatissimo e ingolosito dalla possibilità di lasciarlo indietro. L’immagine dall’alto lo pesca in testa a un gruppetto. L’ammiraglia dell’Astana, guidata dal secondo direttore, il kazako Shefer arriva e Nibali scompare dall’inquadratura. Dov’è? È alla sinistra dell’auto, agganciato col braccio al finestrino abbassato. L’ex gruppetto Nibali arranca mentre Nibali scappa via a una velocità irreale. Per quanti metri? 150, 200 al massimo, almeno così racconta il suo entourage. Pochi, molti? Ne basterebbe uno, teoricamente. Nibali poi rientra sul gruppo di testa, infine, sull’arrivo di Caminito del Rey si stacca e becca 1’28” dal vincitore di giornata, il colombiano Chaves. Non avrà il tempo di preoccuparsi del minuto preso da Quintana e da Froome, del compagno Aru. Recapitato in Spagna da Vinokourov per salvare una stagione deludente, segnata da due sole vittorie e dal quarto posto al Tour, Nibali avrebbe fatto una corsa da gregario probabilmente. Non farà nemmeno quella: l’Astana aveva chiesto, inascoltata, che Nibali potesse beccare la sanzione prevista per i casi più lievi, 10 minuti di penalità.
La Vuelta era stato il primo Grande Giro vinto da Nibali, nel 2010. Questa brutta storia ora piomba esattamente un mese dopo le accuse di scarso fair play da parte di Chris Froome, che al Tour era stato attaccato da Nibali dopo un salto di catena. In quell’occasione Vincenzo disse: «Parla lui che al Giro 2010 si era fatto espellere per traino con l’ammiraglia...».
Un anno fa lo spagnolo Rojas era stato cacciato dal Tour per lo stesso motivo. Cavendish sull’Etna nel 2011 se l’era cavata con una penalizzazione. Chiudere un occhio è questione non scritta, di buonsenso. Non ce n’è stato, non si poteva, tecnicamente la decisione è ineccepibile: «Viste le immagini – commenta il presidente di giuria – non potevamo esimerci». A Nibali resta un pugno di corse verso un finale di stagione che probabilmente non passerà dal Mondiale di Richmond, troppo facile, adatto ad altri.