Corriere della Sera, 24 agosto 2015
Il ritorno di Jihadi John, che questa volta nostra il volto. «Sono Mohammed Emwazi, presto tornerò col califfo nel Regno Unito, continuerò a tagliare teste», avverte in un nuovo video il boia dell’Isis. Dovrebbe trovarsi in Siria, inseguito dai servizi segreti americani e britannici, oltre che da una taglia di 6 milioni di sterline, premio a chi lo venderà. Vivo o morto
«Sono Mohammed Emwazi, presto tornerò col califfo nel Regno Unito, continuerò a tagliare teste». Il video originale dura un minuto e 17 secondi ma al tabloid domenicale Mail ne è stato consegnato solo un estratto, non più di otto secondi. È la nuova sfida di Jihadi John? Le guerre si combattono anche con la controinformazione e con le notizie create ad arte. E allora occorre registrare lo scoop del Mail senza sposare tesi frettolose e sottolineando la prudenza di Scotland Yard e dei servizi segreti. Le immagini mettono sullo La sfida Nel filmato, un minuto e 17 secondi, Jihadi John ha felpa e cappuccio ma il volto libero sfondo un lanciagranate e in primo piano il terrorista che si gira e mostra il volto, in testa ha il cappuccio di una felpa nera, la luce è scarsa, i lineamenti sembrano quelli del boia dell’Isis. La voce è udibile unicamente nella versione più lunga della registrazione eseguita con un cellulare due mesi fa nel sud est della Siria, la città di Deir Ezzor. Nella versione breve non c’è audio.
Un esperto di mappature e riconoscimenti facciali, al quale si è rivolto il Mail, ha messo a confronto le fotografie esistenti di Mohammed Emwazi e l’ultimo documento arrivando a questa conclusione: «Ho Il boia dell’Isis Mohammed Emwazi in un nuovo video: arriverò con il Califfo notato un certo numero di apparenti similitudini morfologiche e ci sono motivi di credere che sia la stessa persona». Che sia vero o meno, il video ha una storia tortuosa. È finito nelle mani del Free Syrian Army che raccoglie i disertori delle forze armate fedeli al presidente Assad. E successivamente trasmesso, attraverso l’applicazione per la messaggistica Viber, prima a un affiliato residente in Bulgaria poi a un altro affiliato residente a Istanbul che ha contattato il domenicale londinese consegnando l’estratto di otto secondi ma consentendo di visionare la versione completa nella quale il boia dell’Isis parla: «Presto tornerò. Uccideremo gli infedeli». Il Mail ha passato il materiale agli 007 britannici e ieri ha sparato lo scoop in prima pagina. Il titolo non lascia dubbi: è Jihadi John. Giusto un anno fa, nell’agosto 2014, il ventisette ex studente universitario della Westminster Unive r s i t y d e ca p i tò l ’o s t a g g i o americano James Foley. Fu l’esordio della sua mattanza col terribile rituale: il passa- montagna, il coltello in mano, la vittima con la tuta arancione e il farneticante proclama.
Da qualche mese Jihadi John taceva. All’inizio del 2015 l’ultima sua esecuzione, quella del giapponese Kanji Goto. Poi, secondo alcune fonti, il trasferimento in Libia. Il video del Mail lo ricolloca ora in Siria, nelle aree occupate dall’Isis. Inseguito dai servizi segreti americani e britannici. Oltre che da una taglia di 6 milioni di sterline, premio a chi lo venderà. Vivo o morto.