Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 21 Venerdì calendario

Panno caldo sul viso, crema e rasoio col manico d’osso a lama scoperta. Ma anche shoeshine – la pulitura delle scarpe – relax assoluto e perché no un po’ di brillantina. La barberia è tornata di moda, in stile vintage ma pur sempre in chiave moderna

La cura della barba parte dal barbiere, ma prosegue con una maniacale attenzione al viso. È questo l’imperativo che una visione più barbuta del mondo ha regalato all’universo maschile. Si passa per riti che vanno da un panno caldo sul viso prima di cominciare a rasare, fino a un panno freddo che riporta la faccia alla vita. Ma niente è casuale a cominciare dal profumo, ogni panno ha il suo. Per quello caldo è perfetta la lavanda, per quello freddo va di gran moda il balsamico di «9» di «Parfumerie Generale», nato dall’incontro tra il nipponico yuzu e la menta. Tutto avviene in un luogo chiave, la barberia. In Europa aprono con la stessa rapidità dei sushi bar, in Italia il fenomeno è più ricercato. Tutte sono più o meno figlie della mitica «Bullfrog» di Milano. Sono luoghi dove regnano il legno, i colori maschili come il verde e il blu e le sedie devono essere rigorosamente vintage. Posti da relax assoluto dove – a volte – non prende neanche il cellulare e si riscoprono abitudini come lo «shoeshine». La pulitura delle scarpe coinvolge anche le sneaker più sofisticate. 
Fenomeni contagiosi. Ma tutto questo non è solo hipster, anzi quella moda sta cambiando rapidamente pelle. «Il mondo della barberia – spiega Francesco Gaudiosi che per Men’s Heritage gira il mondo a intercettare tendenze – ha registrato una crescita enorme nell’ultimo anno e mezzo. Un’onda partita dal mondo anglosassone che ha avuto una partenza vintage e che ora vive una specie di normalizzazione, un moderno-ricercato, più adatto a tutti». E così per i maniaci della barba non è più solo il momento di «Captain Fawcett», la linea che ha sedotto gli hipster grazie alla storia (inventata) del baule del capitano Peabody Fawcett scomparso in mare con la sua nave nel 1905 e riemerso nel 1997 per regalare al mondo unguenti e pomate poi rigorosamente replicate. Aumentano i fan di creme e dopobarba «JSSloane» uno stile chic made in New York o del portoghese «Musgo Real», simbolo della rasatura tradizionale.
Il mercato è invaso dai prodotti. Ma quali sono i pezzi ai quali un uomo barbuto non può rinunciare? Ovviamente la crema da barba – la bomboletta tradizionale è out – con attenzione alle fragranze e alle mode come quella, tutta americana, di rinunciare al pennello e di usare le mani per spalmarla sul viso. Il rasoio dove si passa dal manico d’osso di quello a lama scoperta, ma saldamente nelle mani dei barbieri, al ritorno del rasoio di sicurezza, antenato degli usa e getta con tanto di cambio di lametta. A completare il kit c’è ovviamente il dopo barba, dove conta soprattutto la funzione calmante e lenitiva. Un mercato dove ha rimesso i piedi un antesignano del mondo della barberia londinese come «Penhaligon’s» con la sua storica linea «Bayolea».
Tutti pazzi per la barba ma all’orizzonte c’è già la prossima tendenza vintage. Invaderà anche l’Italia in autunno e si chiama brillantina. Si proprio quella Anni 50 non il gel Anni 80. I trend setter giurano che da qui a gennaio la useremo quasi tutti e nelle barberie più trendy hanno già fatto capolino le scatole di due marchi storici come l’inglese Dapper dan e l’irlandese «Pomp & Co.».