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 2015  agosto 21 Venerdì calendario

Uno show per dire addio a Vittorio Casamonica. La salma trainata da cavalli, petali di rosa lanciati da un elicottero e Il Padrino come colonna sonora. E poi Rolls-Royce, gigantografie del Colosseo e striscioni che lo glorificano («Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso»). Un funerale, quello del boss romano coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità, che non passa inosservato e scatena non poche polemiche. La Bindi parla di «ostentazione di potere mafioso», l’M5S accusa «le giunte di destra e sinistra che hanno permesso con i loro silenzi e il più delle volte con vere e proprie complicità un’infiltrazione senza precedenti» e Zingaretti grida allo scandalo: «È un messaggio terribile». Intanto ci si chiede come sia stato possibile

La salma di Vittorio Casamonica arriva in una carrozza nera, con bassorilievi dorati, trainata da sei cavalli: in sottofondo la colonna sonora del film Il padrino; al termine del funerale, il feretro va via in Rolls-Royce, mentre un elicottero lascia cadere petali di rosa e la banda accompagna il corteo con le note di 2001: Odissea nello spazio; la facciata della chiesa, in quel momento, è coperta da gigantografie del Colosseo e della cupola di San Pietro, con sotto le scritte: «Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso» e «Vittorio Casamonica re di Roma».
È questo l’addio – nella Capitale – regalato a uno dei maggiorenti dell’omonimo clan che, secondo varie inchieste, a Roma è responsabile di usura, racket e traffico di stupefacenti. E la parrocchia di Don Bosco, al Tuscolano, è la stessa nella quale, nel 2006, Mina Welby chiese inutilmente di celebrare il funerale del marito, Piergiorgio. Invece nel 1990 la stessa chiesa celebrò il funerale di Enrico De Pedis, uno dei boss della banda della Magliana.
Una cerimonia, quella di ieri, che non passa inosservata: ne parla il New York Times, su Twitter l’hashtag «Casamonica» è superato solo dal compleanno di Robert Plant, dei Led Zeppelin. Moltissime, poi, le polemiche politiche (scontro tra Pd e Lega) e due interrogazioni parlamentari sono già pronte per il ministro Angelino Alfano (che ha già chiesto una relazione al prefetto Franco Gabrielli): «Chi ha dato l’autorizzazione?», chiede il deputato Pd Roberto Morassut.
Il prefetto Franco Gabrielli fa capire l’intenzione di appurare i fatti: «Non avevamo alcuna contezza. Cercheremo di capire, al di là dei clamori, eventuali responsabilità. Senza dubbio c’è stato un difetto di comunicazione, lo dico senza voler fare processi».
La polemica politica deflagra. È il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ad attaccare: «Eh sì, con il Pd al governo Roma è proprio Mafia Capitale». Replica il presidente Pd Matteo Orfini: «La mafia a Roma ha dilagato quando c’era il tuo amico Alemanno e tu governavi. Abbi la decenza di tacere». Per il presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, «è allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso. Non è accettabile». Per il leghista Buonanno «l’indignazione del Pd è penosa».
Il M5S accusa «le giunte di destra e sinistra che hanno permesso con i loro silenzi e il più delle volte con vere e proprie complicità – scrive la deputata Roberta Lombardi – un’infiltrazione senza precedenti». E il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, dice che quello che arriva dal funerale è «un messaggio terribile da combattere con tutte le forze».
La domanda centrale della vicenda è: come è potuto accadere? Il deputato del pd Dario Ginefra chiede ad Alfano «un’indagine per verificare come sia stato possibile che la questura romana abbia consentito che si svolgesse un funerale in pieno stile mafioso». Con una nota, la questura risponde: «Il defunto risulta ai margini degli ambienti criminali. Il primo intervento effettuato sul posto risulta essere alle ore 11 per motivi di viabilità».
E il volo a quota bassa con lancio di petali? «Allo stato risulta noleggiato un velivolo commerciale che non necessita di autorizzazioni». Ma un piano di volo avranno dovuto presentarlo. Il sindaco Ignazio Marino: «I funerali non possono essere strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi». Per i Verdi quanto accaduto a Roma è una «sfida allo Stato». Il vicesindaco di Roma, Marco Causi, parla di «un’offesa per tutti». E il comandante dei vigili, Raffaele Clemente, pare aver già chiuso la pratica: «Noi non abbiamo alcuna responsabilità».