Corriere della Sera, 20 agosto 2015
García Lorca, ancora mistero sulla morte del più famoso desaparecido della letteratura spagnola. 79 anni fa il poeta veniva fucilato dai falangisti a Víznar, presso Granada, sulla strada vicino alla Fuente Grande, e gettato poi in una fossa comune che a tutt’oggi non è stata individuata. Nel 2010 il governo dell’Andalusia sospese le ricerche ma una denuncia in Argentina riapre il caso
Si indaga ancora sulla morte di Federico García Lorca. Questa volta non in Spagna, ma in Argentina. Il 19 agosto di 79 anni fa il poeta veniva fucilato dai falangisti a Víznar, presso Granada, sulla strada vicino alla Fuente Grande, e gettato poi in una fossa comune che a tutt’oggi non è stata individuata. Nel 2010 il governo dell’Andalusia sospese le ricerche, iniziate un anno prima, attorno all’ulivo di Alfacar, nei pressi di Granada, per anni considerato il luogo della sepoltura. Da allora García Lorca è diventato il più famoso desaparecido della letteratura spagnola, un caso che continua ad alimentare congetture, polemiche, libri.
Nelle prossime settimane una denuncia sulla morte del poeta verrà presentata dall’Associazione per il recupero della memoria storica (Armh) davanti alla giudice argentina Maria Servini de Cubría che, avvalendosi del principio della giustizia universale, nel 2010 ha avviato un procedimento sui crimini commessi durante la guerra civile spagnola e la dittatura di Francisco Franco, e ha ordinato, a fine 2013, che si aprissero tutti i consolati argentini nel mondo per assistere le vittime del franchismo. Il ricorso a un giudice argentino avviene anche per aggirare la Legge dell’amnistia approvata in Spagna nel 1977, nel pieno della transizione alla democrazia.
La denuncia si basa principalmente su un documento conservato negli archivi del ministero degli Interni reso noto in aprile da una fonte anonima. Si tratterebbe di un rapporto sulla morte del poeta redatto nel 1965 dalla polizia di Granada, dopo che la scrittrice francese Marcelle Auclair aveva chiesto all’ambasciata spagnola chiarimenti sul caso. Nel documento si afferma che García Lorca, accusato di «pratiche omosessuali», «socialista» e «massone», prelevato nella casa dei suoi amici, i fratelli Rosales, avrebbe confessato prima di essere condannato a morte e ucciso insieme a un’altra persona. Secondo Emilio Silva, presidente dell’Armh, convinto che lo Stato spagnolo occulti ancora molte carte su quegli anni, questo sarebbe «il primo documento nel quale il franchismo ammette di aver assassinato Lorca».
L’associazione solleciterà la giudice a reclamare dal governo spagnolo «ogni documentazione che possa servire a conoscere la sorte dei desaparecidos e chiarire i fatti che hanno portato alla loro detenzione e ai loro omicidi».