20 agosto 2015
L’archeologo ottantaduenne decapitato dall’Isis • Il Bundestag dice sì agli aiuti per la Grecia ma Merkel perde voti • I ricavi di tutti i musei italiani sono pari a un solo museo degli Stati Uniti • Negli Usa è in vendita il Viagra delle donne • Ecco perché le favole fanno bene ai bambini
Isis L’archeologo ottantaduenne siriano Khaled al-Asaad, per quarant’anni a capo delle rovine di Palmira, è stato pubblicamente decapitato dai jihadisti dell’Isis martedì scorso. Le foto diffuse in rete dai suoi carnefici mostrano un anziano dalla fronte larga e i capelli brizzolati legato con una corda minuta attorno alla vita. Poi c’è quella di lui, ancora retto, ma decapitato, la camicia intrisa del suo sangue, le mani bluastre perché legate al semaforo che lo sostiene. E a terra, vicino ai piedi nudi, la testa. Qualcuno ha forse voluto sbeffeggiarlo nel momento estremo rimettendogli gli occhiali. Di fronte a lui due cartelli coi motivi della sua esecuzione: «Rappresentante della Siria in conferenze blasfeme»; «direttore del museo degli idoli»; «amico degli sciiti iraniani»; «collaborazionista del regime di Damasco». Probabilmente l’assassinio è stata la conseguenza dell’ennesimo rifiuto da parte dell’archeologo di svelare il nascondiglio dei capolavori salvati. Piccole opere che i jihadisti cercano più per smerciarle nel mercato nero dell’arte con cui da tempo rimpinguano le loro casse, che per distruggerle come invece è avvenuto nei mesi scorsi con i capolavori di grandi dimensioni dei siti archeologici di Ninive e a Mosul. Secondo alcune testimonianze, infatti, i jihadisti cercavano manufatti d’oro: sul genere di quel tesoro della Bactriana che i custodi del museo di Kabul nascosero proprio sotto il naso dei Taliban, che infatti non lo trovarono mai. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Musei Nel 2013 l’intera rete dei musei italiani sotto il controllo del ministero dei Beni culturali ha fatturato 380 milioni di euro in biglietti, vendita di libri, guide e audioguide, ristorazione, sponsorizzazioni, eventi e donazioni. Fanno 56 centesimi per ciascun residente in Italia, oppure una spesa di appena 4,90 euro per ciascuno dei 77 milioni di visitatori. I ricavi dei musei italiani sono più o meno pari a un solo museo degli Stati Uniti. Il bilancio del Metropolitan di New York segnala fra l’estate 2013 e quella del 2014 incassi per 350 milioni di dollari. L’elenco delle fonti dei ricavi del Metropolitan è emblematico di ciò che in Italia si dovrebbe far meglio: 38 milioni di dollari dai pagamenti all’ingresso ma 70 milioni dal «merchandising», ossia dalla vendita di libri o riproduzioni. Ad esempio ai dati del bilancio 2012 gli Uffizi fanno 17 milioni di euro di ricavi dalla biglietteria, circa metà di quanto il Metropolitan incassa dai suoi ingressi. Ma mentre il «merchandising» del Met vale il doppio di questa cifra, 70 milioni di dollari, i proventi da «servizi di gestione» degli Uffizi sono di soli tre milioni di euro. (Fubini, Cds)
Grecia Ieri il Bundestag ha dato il via libera al terzo pacchetto di aiuti alla Grecia. Ora sarà il consiglio di governo del Meccanismo europeo di stabilità a far partire il prestito, pari a 86 miliardi di euro. Ma nel conteggio al parlamento, più ancora che il risultato finale (454 sì, 113 no, 18 astenuti) la cifra più significativa appare quella dei parlamentari di maggioranza che hanno respinto i richiami di Angela Merkel e le minacce del segretario cristiano-democratico Volker Kauder e hanno deciso di votare contro. I ribelli Cdu-Csu sono 63, cioè tre più dell’ultima votazione, a cui vanno aggiunti tre astenuti e ben 17 che non si sono presentati alla seduta. Non è una débâcle, ma è sicuramente una incrinatura significativa nei meccanismi di governo e soprattutto nell’immagine della Cancelliera.
Desiderio Dopo anni di test è stata autorizzata la vendita di una pillola rosa di nome Addyi, già ribatezzata Viagra delle donne, che lavora chimicamente sul cervello facendo riaccendere il desiderio. La nuova medicina è basata sulla flibanserina, una molecola in grado di far ripartire la libido nelle donne affette da «Disordine da desiderio sessuale ipoattivo», una sindrome che negli Stati Uniti riguarda una donna su dieci, anche in fase di premenopausa, e che non può essere spiegata con fattori legati al rapporto con il partner, allo stress, a problemi medici o psicologici. Agisce sui livelli di dopamina e norepinefrina, sui neurotrasmettitori che attivano il desiderio sessuale e sulla serotonina che regola l’inibizione, anche se non è ancora chiaro come. Mentre il Viagra va preso poco prima dell’atto sessuale e dilata i vasi sanguigni nell’apparato genitale permettendo il rapporto a un uomo in cui il desiderio è ben presente, per ottenere risultati Addyi va assunto con regolarità tutti i giorni, la sera prima di andare a dormire. Il problema è che ha anche effetti collaterali molto importanti come sonnolenza pesante, nausea, capogiri e, se associato all’alcol, pericolo di improvvisi cali di pressione e di perdita di coscienza. Per questo motivo, prima di dare il via libera, la Food and Drug Administration ha rifiutato per ben due volte, nel 2010 e nel 2013, l’immissione sul mercato del nuovo farmaco imponendo alla casa farmaceutica Sprout di realizzare tre studi per comprendere meglio i rischi di interazione con l’alcol e gli altri effetti collaterali.
Favole Leggere favole ai bambini favorisce l’attivazione cerebrale, in particolare di quelle aree che presiedono all’elaborazione semantica e alle immagini mentali. Un’équipe di studiosi dell’Ospedale pediatrico di Cincinnati (Ohio), guidata da John Hutton, ha sottoposto un gruppo di bambini in fase prescolare, tra i 3 e i 5 anni, a risonanza magnetica funzionale per valutare in che modo l’ascolto di letture adatte alla loro età riesca a incidere nell’attività cerebrale. I risultati dicono che nei piccoli abituati già in tenerissima età alla lettura ad alta voce dei genitori si sviluppano maggiormente certe zone specifiche dell’emisfero sinistro, in particolare una regione che Hutton definisce «spartiacque di integrazione multisensoriale tra suono e immagine». (Di Stefano, Cds)
(a cura di Roberta Mercuri)