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 2015  agosto 19 Mercoledì calendario

Il caso Kovacic. Venderlo è stato ottimo affare ma lui resta il grande giocatore che Mancini non ha saputo crescere né capire. Sconcerti: «Lo si è voluto subito al centro del presente giocando a inventargli ruoli non suoi. La sua ultima partita nell’Inter l’ha perfino giocata all’ala. E non era la prima volta. Si è cercato da subito in lui un leader che non poteva essere, per età e per caratteristiche»

Kovacic se ne va lasciando molto di non capito. Non discuto l’affare economico, quello è ottimo, discuto di calcio. Pochissimi in Europa alla sua età hanno i mezzi tecnici di Kovacic, pochissimi sono un progetto così evidente. È vero che gli slavi spesso promettono molto poi mantengono meno, ma con Kovacic resta l’impressione sia sempre stato sbagliato qualcosa. Lo si è voluto subito al centro del presente giocando a inventargli ruoli non suoi. La sua ultima partita nell’Inter l’ha perfino giocata all’ala. E non era la prima volta. Si è cercato da subito in lui un leader che non poteva essere, per età e per caratteristiche. Kovacic è una mezzala pura, non un regista né un trequartista. Una mezzala verticale. Il suo spazio ideale è qualche metro davanti al regista, sulla linea dell’altro centrocampista. Corretto, quasi ideale in un 4-3-3. I suoi errori sono ancora evidenti: è veloce ma statico, aspetta il pallone, non gli va incontro. Cerca la profondità del gioco andandosi sempre a cercare avversari da saltare. Non pensa in fretta non perché non sappia farlo, ma perché saltare l’avversario è la prima esigenza del suo gioco. Un’esigenza da ragazzo, non da brocco. In parole povere, copre poco il campo. Sul pallone è molto forte, tatticamente quasi indeterminato. Ha la leggera anarchia del giovane più la confusione di chi lo ha spostato dovunque. Ma Kovacic è un grande giocatore, usa la palla come pochi e ha il carattere per voler migliorare. Nessuno si rinforza cedendo uno come lui, che infatti va al Real. A me ricorda spesso Antognoni, per passo e classe, perfino nelle assenze dentro la partita. La colpa non è averlo venduto, è non averlo capito. Modric alla sua età non era migliore e non giocava nemmeno a centrocampo. Stankovic era un cavallo di razza spaesato, fu Mancini a trovargli il ruolo molti anni dopo. E proprio Mancini adesso deve capire cosa è mancato del suo lavoro per far crescere Kovacic. Perché altri giocatori così non si troveranno facilmente.