Corriere della Sera, 19 agosto 2015
La Borsellino combatterà la corruzione nella Sanità. A settembre lascerà Palermo per Roma perché l’Agenzia Nazionale (Agenas) ha accolto la sua domanda per un contratto biennale. Forza Italia insorge: «Si specula su cognomi illustri». Ma non importa perché Lucia sembra gracile, ma ha «due spalle così»
Si occuperà di corruzione nella Sanità, Lucia Borsellino. La sua domanda all’Agenzia Nazionale della Sanità è stata accolta. E la figlia del magistrato ucciso dalla mafia, lascerà Palermo per Roma il primo settembre. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Agenas, Francesco Bevere, ieri, all’indomani della notizia dell’assegnazione di una scorta a Lucia Borsellino, decisa a Ferragosto, dal comitato nazionale per l’ordine la sicurezza, presieduto dal ministro, Angelino Alfano, sulla base di una segnalazione di pericolo sulla quale la procura di Palermo sta svolgendo accertamenti.
La stessa procura è stata avvertita dal Viminale a Ferragosto. E attualmente non ha né intercettazioni, né verbali, né notizia di indagini dalle quali emergerebbe il concreto rischio. Occorrerà capire di più su quell’input arrivato, sembra, da una fonte dei servizi segreti in Germania.
Dietro l’addio biennale, a Palermo di Lucia Borsellino, però, resta una lunga scia di polemiche. La più dura la innesca il senatore forzista, Maurizio Gasparri: «Possono i miei colleghi smetterla di speculare su cognomi illustri? E chi porta questi cognomi può sottrarsi all’uso strumentale di memorie care a tutti gli italiani?». Polemiche alimentate dai molti elementi poco chiari che questa storia contiene. Sin dall’origine. Dall’intercettazione pubblicata dall’ Espresso che attribuì al medico Matteo Tutino, in un colloquio con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l’auspicio che saltasse in aria come il padre. Una notizia falsa per la procura di Palermo che accusa di questo reato i due autori dell’articolo. Ieri il settimanale ha chiesto alla procura di Palermo di poter leggere tutte le intercettazioni di Tutino per rintracciarla.
«L’aspetta anche Matteo Tutino. L’ Espresso l’ha chiesta anche a noi. Ma non esiste», assicura, Giovanna Livreri, difensore del consulente di Crocetta: «Il mio cliente è ristretto da due mesi con l’accusa al limite del risibile di aver migliorato 9 nasi e aver consumato qualche Kilowatt. Ma grazie a quella bufala si continua ad accostare il suo nome a un presunto attentato a Lucia Borsellino». Il riferimento è all’accusa, nei confronti di Tutino, di aver compiuto interventi estetici, oltre che funzionali, a carico del servizio sanitario nazionale.
Rivendica l’invito di Borsellino all’Agenas invece, il direttore Bevere: «L’esperienza, l’onestà intellettuale e l’etica professionale che la contraddistinguono sarà un valore aggiunto». E festeggia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Soddisfatta per l’opportunità di utilizzare una risorsa importante per il Paese».
In massima sintonia con la scelta di Lucia di andare via da Palermo, la famiglia. L’importante è che lei sia felice, riferisce agli amici, poiché merita di far valere i propri talenti. La loro, spiegano, è una famiglia che, anche se lei dovesse andare in Australia, sarebbe sempre unita. Quanto al fratello Manfredi, che si era impegnato a restare in Sicilia «anche per Lucia», con questa espressione intendeva dire di voler seguire il proprio dovere di poliziotto. Nessun timore, infine, che Lucia venga strumentalizzata dalla politica romana: l’Agenas è una agenzia a sé, riflettono. Comunque, ribadiscono piena fiducia a Lucia che ha un vissuto che le consente di affrontare qualunque situazione. E, dicono, sembra gracile, ma ha «due spalle così».