Corriere della Sera, 18 agosto 2015
I sogni di Ferrero, l’illusione di Cassano e Balotelli. I due giocarono bene insieme e portarono risultati all’Europeo di tre anni fa. Da allora SuperMario si è fermato e Fantantonio è fisicamente limitato. Sconcerti: «Oggi ha tre anni in più può fare il centravanti arretrato perché è l’ultimo ruolo che gli permette di giocare da fermo. A volte anche benissimo perché tocca ancora il pallone molto meglio degli altri. Ma quando può, non più quando vuole»
Se Cassano sta davvero inviando messaggi a Balotelli perché arrivi alla Samp, sta già tornando alle abitudini che poco lo hanno fatto amare dalle sue squadre. Non tocca a lui, nemmeno gliel’avesse chiesto il suo presidente. Una cosa è informare un amico di come si vive a Genova, altra è fare praticamente mercato. Si esce dal gruppo, lo si guarda dall’alto, si cerca quel protagonismo che spezza il rapporto con gli altri. Immagino Muriel, Eder, Bonazzoli come sappiano apprezzare il suo eventuale interessamento. I giocatori sono silenziosi e gelosi, il senso di squadra esiste solo se tutti si sentono uguali. L’arrivo di Cassano e l’inizio delle sue diversità vanno nella direzione opposta. Quasi inutile parlare dal punto di vista tecnico, sappiamo tutto di Balotelli. Averlo in prestito a un quarto del suo stipendio impossibile, in senso stretto è un affare. Balotelli ha tracce di genio e autolesionismo, non è mai stato determinante dove ha giocato, tutti anzi vi hanno rinunciato in fretta, ma potrebbe guarire da un momento all’altro. Difficile, non escludibile. Il suo impiego alla Samp in prestito toglierebbe spazio ad altri attaccanti importanti (Eder o Muriel) che invece sono di proprietà. Questo è già molto meno un affare. Cassano e Balotelli sono stati insieme i protagonisti dell’Europeo di tre anni fa, dove arrivammo secondi. Giocarono bene insieme e portarono risultati. Da allora Balotelli si è fermato, quasi scomparso. Cassano non toccava allora i trent’anni ed era uno dei migliori esterni d’Europa, ma già non reggeva più di un’ora. Oggi ha tre anni in più e forse la sua peggiore condizione fisica di sempre. Può fare il centravanti arretrato perché è l’ultimo ruolo che gli permette di giocare da fermo. A volte anche benissimo perché tocca ancora il pallone molto meglio degli altri. Ma quando può, non più quando vuole. In compenso Ferrero, presidente della Samp, sembra un tifoso che ama i sogni fino a volte a piegarli e farli diventare realtà. Gliel’auguro, c’è bisogno nel calcio anche della visione onirica, ma i sogni molto creativi vanno comunque usati con parsimonia, altrimenti diventano illusioni. Ferrero, più Zenga, più Cassano, più Balotelli sono un piccolo esercito, chi darà regole all’altro?