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 2015  agosto 18 Martedì calendario

Contro Luigi Brugnaro anche Elton John. Il cantante lo ha attaccato per aver censurato dalle scuole i libri gender, dandogli del «bifolco e bigotto» su Instagram. Eppure il sindaco di Venezia, che si fa fotografare alla guida di tram, che insegue gli ambulanti per strada, che propone blocchi ultraleghisti per gli immigrati, che ha dato la pistola ai vigili urbani, che chiama «sfigato» Berengo Gardin, si definisce un «visionario»

«Bifolco e bigotto». Elton John scende in campo e su Instagram lancia un duro attacco al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che nelle scorse settimane aveva annunciato di voler bandire dalle scuole cittadine libri in odore di «gender», ovvero di teorie che sdoganano famiglie gay e comunque non tradizionali. Il sindaco, di ritorno dalla Croazia, sceglie di rispondere così, via sms: «Sono in ferie. C’è tempo la prossima settimana e risponderò per le rime. Adesso me ne sto con i miei bambini a giocare».
Un attacco che certo non gioverà all’immagine di Venezia nel mondo, vista la popolarità dell’artista. Il cantante britannico, gay e padre di due figli (avuti con la fecondazione assistita con madre surrogata), con il marito David Furnish, spiega che uno dei libri preferiti dalla sua famiglia è «The family book» di Todd Parr: «Racconta di un mondo totalmente inclusivo in cui le famiglie sono di tutte le forme, dimensioni e colori. E soprattutto, le famiglie sono una questione d’amore. I nostri figli lo adorano». Prolusione a cui segue l’attacco: «Dall’altra parte, abbiamo Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia», che appare «extremely silly», «estremamente sciocco»: «Ha stupidamente scelto di politicizzare libri per bambini, vietando titoli che raccontano di famiglie gay che vivono felici e contente. Così, invece di favorire un mondo basato sull’inclusione, la tolleranza e l’amore, sostiene una società futura che è discriminatoria e favorisce l’ignoranza». Infine, l’affondo, è il caso di dirlo: «La meravigliosa Venezia effettivamente sta affondando, ma non tanto rapidamente quando il bigotto e bifolco Brugnaro».
Il sindaco di Venezia, imprenditore di 53 anni di centrodestra, si è fatto decisamente notare da quando è stato eletto sindaco, a giugno. Ha annunciato di voler bandire la mostra del fotografo Gianni Berengo Gardin sulle grandi navi, che non osteggia. Decisione che ha suscitato un mare di polemiche, compresa la reazione di Adriano Celentano che dal suo blog gli ha chiesto: «Ehi Sindaco di Venezia perché l’hai fatto? La gente può pensare che tu abbia qualcosa da nascondere e questo non va bene...».
Ed è di un paio di giorni fa la gaffe su Twitter, dove ha postato la foto con la scritta «frocio» sul manifesto di Mika: dopo ore di proteste, ha spiegato che la foto era stata pubblicata in solidarietà del cantante, ma ormai il danno d’immagine era fatto. Ma Brugnaro bada al sodo e non va troppo per il sottile. Si definisce simpatizzante di Renzi, si fa fotografare alla guida di tram, insegue gli ambulanti per strada, propone blocchi ultraleghisti per gli immigrati, ha dotato i vigili urbani di pistola, chiama «sfigato» Berengo Gardin. Si definisce un «visionario» e annuncia di voler riportare la «Dolce vita» a Venezia, chiedendo leggi speciali come nella Capitale.