Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 18 Martedì calendario

Quirinale, i privilegi che restano. Quelle case blu per autisti ed elettricisti. I responsabili dei servizi sanitari e del Cerimoniale potrebbero rimanere negli appartamenti di servizio a prezzi stracciati. Ora Sergio Mattarella sta provando a risolvere, in parte, questa anomalia

Elettricisti, autisti, dipendenti dell’ufficio stampa, capi dei servizi della segreteria del Quirinale, poliziotti, carabinieri. C’è un po’ di tutto nei 58 alloggi che la Presidenza della Repubblica, nel corso degli anni, ha messo a disposizione a prezzi stracciati ad alcuni dei suoi dipendenti. Appartamenti di pregio in una delle aree più belle di Roma, in pieno centro, proprio di fronte al palazzo del presidente, tra via della Dataria e la salita di Montecavallo.
Ora Sergio Mattarella sta provando a risolvere, in parte, questa anomalia: un decreto presidenziale del 6 agosto stabilisce che molti di questi appartamenti saranno liberati, “tranne che per accertate ragioni di servizio”: “l’assegnazione – scrive l’ufficio stampa del Quirinale nella lettera inviata al Fatto – sarà limitata al personale (…) per il quale le esigenze di reperibilità oltre l’orario di lavoro, assumano carattere di ordinarietà”.
Ovvero a chi deve essere reperibile 24 ore al giorno. Gli altri dovranno lasciare l’abitazione entro il 2017 e nel frattempo pagheranno un canone più alto. Fino al giorno in cui saranno definiti nel dettaglio i requisiti della nuova normativa e quindi stabiliti i nuovi beneficiari degli alloggi (più o meno tra un mese), gli appartamenti del Quirinale restano nella disponibilità di decine di funzionari e dipendenti che li occupano secondo criteri sconosciuti (con la lodevole eccezione dei consiglieri di Mattarella, che hanno rinunciato alle “case blu” a giugno, a partire dal segretario generale Ugo Zampetti).
Sui nomi di chi vive in questi appartamenti – una quarantina quelli già assegnati – c’è il massimo riserbo. In questi anni, però, gli alloggi sono stati resi disponibili a tutte le figure professionali impiegate negli uffici e nei servizi dipendenti dal Segretariato del Quirinale. In attesa dell’attuazione della stretta di Mattarella, quindi, le case quasi regalate dalla Presidenza della Repubblica sono stati nella disponibilità, potenzialmente, un po’ di chiunque: dagli elettricisti agli agenti di polizia, dagli addetti stampa agli impiegati e ai responsabili dei vari servizi (come Biblioteca, Patrimonio, Sicurezza, Struttura sanitaria, e così via). E dopo la “setacciata” promessa da Mattarella chi rimarrà? Si vedrà tra un mese. In teoria – a leggere il decreto – solo quelle figure professionali che hanno effettiva necessità di essere reperibili 24 ore su 24.
Dalla Presidenza della Repubblica fanno sapere che questi profili non sono ancora stati individuati (il testo della lettera le definisce “professionalità ausiliarie” e non aiuta a fare luce), ma non saranno più di dieci o quindici. Da quanto si apprende, a meritarsi la conferma negli alloggi dovrebbero essere ancora l’elettricista (“Cosa succederebbe se dovesse esserci un black out in piena notte?”), il capo del servizio sanitario, il responsabile dell’Intendenza (il servizio che si occupa di ogni aspetto logistico della vita del Presidente, dagli spostamenti alla chiusura e apertura del palazzo), del Cerimoniale e dell’Ufficio stampa. Chi vivrà, vedrà.
A Sergio Mattarella, se non altro, va dato atto che ci sta provando. Quella degli alloggi di servizio non è che una delle peculiarità che spettano all’incredibile palazzo del presidente della Repubblica, che mantiene prerogative davvero regali. Per capire – con un sorriso – quale sia l’idea che questa istituzione vuole comunicare di sé basta leggere la guida per ragazzi sullo stesso sito del Quirinale. Ecco come viene descritta la vita nel palazzo: “Ci sono grandi saloni, scale, corridoi lunghissimi, sculture, quadri, arazzi (…) insomma è un Palazzo incantato, come quello delle fiabe. Ma all’interno di questo palazzo non abita il principe azzurro – sic! – ma il Presidente della Repubblica e quindi ci sono anche tanti uffici dove operano tutte le persone che aiutano il Presidente nel suo lavoro”.
E dove diverse di esse vivono pure, come abbiamo visto. Insomma, il “Palazzo incantato” (1.200 stanze, secondo solo, tra le residenze dei capi di Stato, a quelle del Sultano del Brunei e del presidente turco) è un centro di spesa fuori controllo. In questo senso, i tagli di Mattarella sembrano l’intervento di chi prova a svuotare il mare con un cucchiaino: il bilancio di previsione per il 2015 rimane elefantiaco.
Il Quirinale costa 224 milioni e mezzo di euro allo Stato. Gli addetti alla sicurezza del presidente sono 765, i dipendenti nel complesso 1.636. La spesa per il personale in servizio costa da sola quasi 114 milioni di euro, quella per le pensioni oltre 92. Per presidente lavorano – tra gli altri – corazzieri, tappezzieri, autisti, cuochi. E pure due addetti agli orologi a pendolo.