15 agosto 2015
L’economia dell’Europa cresce poco • Al via il terzo salvataggio della Grecia • La bandiera americana sventola di nuovo a Cuba • Il figlio ventiquatrenne di Osama Bin Laden rilancia Al Qaeda • La chiesa ospita più di un immigrato su tre • Ogni giorno l’Italia perde venti metri di costa, divorata dal cemento • All’università le ragazze sono più dei ragazzi
Pil Nel secondo trimestre di quest’anno l’economia italiana è cresciuta dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi: un dato in linea con le attese del governo, che conferma l’obiettivo di un aumento del prodotto interno lordo, quest’anno, dello 0,7%. Tecnicamente la recessione è finita, la ripresa dell’attività economica è confermata, ma il ritmo resta debole. L’Italia è il paese che è arrivato per ultimo all’inversione di tendenza del ciclo economico, dopo la lunghissima crisi, ed è ancora in ritardo rispetto al gruppo degli altri, dove si comincia a registrare qualche problema. In Germania, dopo lo 0,3% del primo trimestre, il pil è salito dello 0,4% anche se si attendeva un più rotondo 0,5%. In Francia, dopo lo 0,7% dei primi tre mesi, ci si aspettava una nuova crescita, ma l’indice è rimasto invariato. La vera sorpresa è la Spagna, che ha messo a segno un progresso dell’1%, che la porta al 3,1% su base annua. Oltre il 3% di crescita viaggiano anche Repubblica Ceca (+4,4%), Polonia (3,6%), Romania (3,7%) e Slovacchia (3,1), un filo sotto la Svezia (2,9% annuo e 1% nel trimestre). Nel Regno Unito il pil è aumentato dello 0,7%, negli Usa dello 0,6%. Caso a parte, la Finlandia. Inanella un nuovo dato negativo e piomba in una recessione sempre più profonda: la flessione del pil, su base annua, è ormai dell’1%. (Sensini, Cds).
Grecia L’Eurogruppo, Germania compresa, è disponibile a considerare un allungamento del debito greco. E il Fondo monetario internazionale «apre» ad una sua partecipazione. L’intesa per il terzo salvataggio della Grecia è arrivato a tarda sera. Gli 86 miliardi promessi a luglio arriveranno in tre anni. La prima tranche di 26 miliardi arriverà subito e servirà per rimborsare la Bce il prossimo 20 agosto, onorare gli altri impegni di spesa del governo e ristrutturare il sistema bancario. I soldi arriveranno dal fondo Esm, ma - ed è questa la novità che ha sbloccato il negoziato e fatto raggiungere l’intesa - il Fondo monetario dovrebbe entrare in un secondo tempo, dopo che in ottobre si sarà pronunciato il board, riducendo così l’impegno del fondo europeo salva-Stati. In mattinata c’era stato il via libera del Parlamento greco alla sfilza di misure richieste dai partner europei per dare il via libera.
Cuba Dopo 54 anni Usa e Cuba riaprono le relazioni diplomatiche. Ieri mattina davanti alla nuova ambasciata americana all’Avana la bandiera a stelle e strisce è stata issata da tre ex Marines ultrasettantenni, gli stessi che la ammainarono nel gennaio ‘61, quando Kennedy ruppe con Castro. Oggi i due Paesi hanno deciso di «smettere di essere prigionieri del passato», ha detto il segretario di Stato Usa, John Kerry, annunciando i colloqui per l’abolizione dell’embargo. Resta la preoccupazione per i diritti umani: Cuba deve diventare una «democrazia autentica». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Al Qaeda Hamza bin Laden, il figlio ventiquattrenne di Osama bin Laden, nel primo messaggio audio che ha inciso con la propria voce dice: «Mujaheddin, scatenate la guerra all’Occidente». Hamza parla dopo una «introduzione» da parte di Ayman al Zawahiri, il successore di Bin Laden alle redini di Al Qaeda. La sovrapposizione fra il figlio e l’erede politico-militare di Bin Laden è mirata a risollevare la credibilità di Al Qaeda in una galassia jihadista dove a dominare da oltre un anno è lo Stato Islamico (Isis) di Abu Bakr al Baghdadi. Hamza non fa riferimenti diretti a Isis ma nomina molti gruppi jihadisti e lancia un messaggio che chiede ai seguaci di continuare l’attacco all’Occidente iniziato dal padre: «Spostate la guerra da Kabul, Gaza e Baghdad a Washington, Londra, Parigi e Tel Aviv. È un vostro dovere». Di Hamza - nato nel 1991 dall’unione di Bin Laden con Khadijah Sharif, meglio nota come Umm Ali - si erano perse le tracce dall’indomani del blitz di Abbottabad quando i Navy Seals americani non lo trovarono nel bunker - unico famigliare mancante - rinvenendo però centinaia di documenti da cui si evince che il padre lo giudicava il proprio erede alla guida di Al Qaeda (Molinari, Sta).
Immigrati I numeri sembrano smentire la polemica leghista degli ultimi giorni: su 100 mila migranti giunti in Italia da gennaio a oggi, circa 35 mila sono stati accolti dalle strutture legate al mondo cattolico. La sola Caritas ne ha assistiti 20 mila mentre altri 15 mila sono passati da associazioni come Sant’Egidio o Capodarco o sono stati sistemati direttamente nelle parrocchie e nelle altre strutture delle diocesi italiane. «Non di rado - spiega Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione della Caritas italiana - queste attività vengono svolte anticipando i fondi che poi lo Stato ci restituisce con qualche mese di ritardo». Contrariamente a quel che si potrebbe immaginare seguendo lo scontro politico, è proprio la Lombardia una delle regioni che mostrano la maggiore propensione all’accoglienza. Attualmente sono ospitati nelle strutture della chiesa cattolica lombarda circa 2.500 profughi e dall’inizio dell’anno ne sono transitati quasi 8.000». (Griseri, Rep)
Coste Secondo i dati di Legambiente in Italia spariscono in media 20 metri di costa al giorno, divorati dal cemento. Il dossier traccia il profilo dell’intera penisola e sarà completato l’anno prossimo con lo studio di Sardegna e Sicilia. Ma la situazione risulta già ora impressionante: sui 3.902 chilometri di costa analizzati, oltre 2.194 sono stati trasformati dall’urbanizzazione selvaggia in palazzi, alberghi, ville e porti, con una percentuale del 56,2 per cento sul totale. Dal 1985 a oggi, cioè da quando la legge Galasso impose la distanza minima di 300 metri dal mare per le nuove costruzioni, sono stati praticamente “cancellati” 222 chilometri di litorale, al ritmo di quasi otto all’anno. La lava di cemento non distingue fra i tre mari che ci circondano: 1.257,3 chilometri su 1.784,9 trasformati sul Tirreno; 706,2 su 1.309 lungo l’Adriatico e 485,7 su 808,5 nello Jonio. Né la colata fa differenza tra Nord, Centro e Sud. Nella classifica generale delle regioni, il record negativo spetta nell’ordine a Calabria, Liguria, Lazio e Abruzzo, dove si salva ormai appena un terzo del paesaggio costiero. Dal 65 per cento di litorale calabrese cancellato, per un totale di 523 chilometri su 798 di cui 11 dopo il 1988, si varia al 36 per cento del Veneto (sei chilometri su 170 dopo l’entrata in vigore della legge Galasso): qui, però, ha fatto da argine la particolare morfologia della costa, tra laguna di Venezia e delta del Po. E ciò vale anche per il tratto che va dal Conero (Marche) al Gargano (Puglia). (Valentini, Rep)
Università Il Times di Londra, ieri, ha osservato che nel Regno Unito sui 409 mila nuovi immatricolati nelle università, 235 mila sono studentesse, 60 mila più degli studenti, e che le proporzioni fra laureandi sono invertite rispetto a 40 anni fa: 43 per cento di uomini e 57 di donne. In Italia i dati sono simili: scorrendo gli ultimi numeri del ministero si legge che nel 2013-2014 le ragazze immatricolate sono state 140 mila e i ragazzi 122 mila. Poi: che complessivamente le iscritte sono 943 mila e gli iscritti 728 mila. Non mancano le eccezioni, come al Politecnico di Milano dove i maschi sono il doppio delle femmine. Ma persino alla Bocconi, ormai siamo al 50 e 50. Mediamente la popolazione universitaria italiana, iscritti e laureati, è composta dal 56% di ragazze e dal 44% di ragazzi. Come negli Stati Uniti che da anni registrano il sorpasso. Con il caso a parte di Yale, che nel 2014 ha segnalato una sostanziale parità fra gli iscritti, 6.295 maschi e 6.041 femmine. Ma con Berkeley, altra eccellenza, che va in direzione opposta: le ragazze sono 13.722 contro i 12.598 ragazzi. (Cavalera, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)