29 aprile 1861
Gli inglesi rivogliono i soldi prestati a Garibaldi per la spedizione dei Mille
Erano volontari o mercenari gli inglesi aggregati alla «Spedizione dei Mille»? Massimo d’Azeglio potrebbe rispondere. Sa che Garibaldi ha goduto dell’appoggio della massoneria inglese, favorevole all’impresa italiana anche per cancellare lo Stato della Chiesa. Si mormora che abbia ricevuto circa 3 milioni di franchi francesi solo in Inghilterra. Il denaro è stato speso in armi e per pagare collaboratori nel regno borbonico. D’Azeglio ha ben presente che a Londra si è costituito il «Garibaldi Italian Fund Committee». I maligni sostengono che abbia arruolato i mercenari. Calunnie? Comunque sia, dinanzi a d’Azeglio sono giunti i conti che il neonato Regno d’Italia è invitato a saldare a Londra, per pagare quello che viene definito «il nolo della Brigata Britannica» delle truppe garibaldine. Sono migliaia di sterline, che il Governo Garibaldi si era impegnato a pagare giunto a Napoli. Saldano sei mesi di «soldo» degli inglesi, più spese di vitto, trasporto e rimpatrio. Il governo Cavour ha incaricato d’Azeglio a parlarne con discrezione con il console britannico Heath. È un affare delicato. Il Regno Unito è un alleato, che ha appena riconosciuto il Regno d’Italia. Ma oggi il «Times» mette in piazza la questione. E suggerisce anche come risolverla: «Quelle spese le paghi pure il governo italiano, perché gode del profitto di avere annesso il Regno di Napoli» (Maurizio Lupo, La Stampa 29/4/2011).