7 maggio 1861
Gli austriaci vietano il Viva Verdi
L’«Imperial Regio Governo» avverte che non saranno più tollerate nei teatri veneti grida di «Viva Verdi!», acronimo di «Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia». E raccomanda di ornare i palchi teatrali di rose rosse e bianche, colori dell’Impero. Ricorda in più che «per ragioni d’igiene con la stagione calda sarà vietata a Venezia l’ostentazione di angurie aperte». I colori del frutto evocano la bandiera italiana e quella dell’Ungheria. Ma Vienna cerca anche di promuovere la propria immagine. Il ministro degli esteri von Rechberg raccomanda ai nobili italiani fedeli all’Austria di magnificare «il buon governo imperiale». E fa sapere all’Inghilterra che giovani lombardi, disertori dell’esercito italiano, si sono rifugiati nel Veneto «per non andare a combattere gli insorti borbonici a Napoli». A questa propaganda Cavour risponde con una campagna fotografica. Manda un reporter a Venezia, per scattare foto tridimensionali, da visionare su stereovisore. Il servizio deve ritrarre la città piena di militari austriaci. Una foto che farà scalpore mostrerà piazza San Marco, nota per il suo brio, affollata solo di soldati: «Con appena sei borghesi in mal arnese, senza un veneziano, senza donne leggiadre, senza un crocicchio di cittadini. Solo con uniformi militari, come una piazza presa d’assedio» (Maurizio Lupo, La Stampa 7/5/2011).