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 2015  agosto 12 Mercoledì calendario

Come cambia il mercato della droga in Europa? Mutano le rotte, variano le mode, le preferenze di consumo, vengono messe a punto sostanze sempre nuove. Una tendenza però c’è: il progressivo aumento della purezza e della potenza degli stupefacenti consumati. La ricerca continua di sostanze più raffinate è dovuta sia alle innovazioni tecniche che alla concorrenza. Capita con la cannabis, con i prodotti in foglie con un alto contenuto di principio attivo sempre più diffusi, e pure con la Mdma, meglio conosciuta come ecstasy

Il mercato della droga cambia in fretta: mutano le rotte, variano le mode, le preferenze di consumo, vengono messe a punto sostanze sempre nuove. Una tendenza però c’è: il progressivo aumento della purezza e della potenza degli stupefacenti consumati in Europa.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, la ricerca continua di sostanze più raffinate è dovuta sia alle innovazioni tecniche che alla concorrenza. Capita con la cannabis, con i prodotti in foglie con un alto contenuto di principio attivo sempre più diffusi, e pure con la Mdma, sigla di «metilenediossimetanfetamina», meglio conosciuta come ecstasy. Anche se si è molto diffuso il consumo in polvere, storicamente le compresse di ecstasy sono il principale prodotto dell’Mdma sul mercato: in declino alla fine degli anni Novanta, negli ultimi tempi ha registrato segni di ripresa. Nel 2014 in Europa il consumo riguarda una fetta dei giovani tra i 15 e i 34 anni che varia da un minimo dello 0,1 a un massimo del 3,1%, con oltre 12 milioni di persone che l’hanno provata almeno una volta nella vita.
Il prezzo di una pastiglia va dai 5 a 10 euro, pressocchè senza grandi variazioni negli ultimi dieci anni. Ad aumentare sempre più è invece la purezza, con una quantità di principio attivo che va dai 77 ai 98 milligrammi per compressa. Letale? No, ma molto rischioso, soprattutto se alte quantità di principio attivo sono abbinate ad altre sostanze di cui non si conosco gli effetti. Solo lo scorso anno sono state individuate più di cento nuove sostanze stupefacenti, in aumento del 25% sui dati del 2013: vengono usate per sostituire le droghe «classiche» in tempi di bassa disponibilità e scarsa qualità delle sostanze illecite note. Seguendo le leggi del mercato, anche quando la richiesta è molto alta. Un esempio? Il mefadrone divenne popolare quando iniziarono a scarseggiare Mdma e cocaina. Sono cannabinoidi sintetici, stimolanti, allucinogeni e oppiacei. Del primo tipo ne esistono più di 130, la maggior parte prodotta in Cina, spedita in polvere e poi confezionata e venduta in Europa. I catinoni vengono usati al posto di amfetamina e Mdma, prodotti in Cina e India.
La corsa alle nuove sostanze ha anche un’altra ragione: a volte non sono contemplate dal diritto internazionale, così possono essere facilmente importate in Europa e poi preparate nei laboratori clandestini. Se è difficile sia dal punto di vista pratico che metodologico tenere sotto controllo un comportamento nascosto e stigmatizzato, ancor più impegnativo è valutarne le conseguenze sulla salute. L’Ue si occupa di identificare, valutare e controllare le sostanze psicoattive in Europa ma non riesce a stare al passo con le centinaia di nuove combinazioni. Il più delle volte le verifiche si possono fare solo o in casi di sequestro o se ci sono dei ricoveri. Il Dmar, ad esempio, è una sostanza psicostimolante pericolosa entrata nel mercato europeo delle droghe almeno dal dicembre 2012 e già individuata in nove Stati. Come l’hanno scoperta? Con 31 morti tra Ungheria, Polonia e Regno Unito.