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 2015  agosto 12 Mercoledì calendario

Atene e creditori internazionali hanno raggiunto un accordo per ottenere gli 86 miliardi di euro di nuovi prestiti per il terzo piano di aiuti entro il 20 agosto, data in cui scadono i bond in mano alla Bce per 3,4 miliardi di euro. Nel pacchetto di 27 pagine e 35 azioni prioritarie trovano spazio le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per la marina mercantile, la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale, con l’abolizione delle baby-pensioni e l’aumento dei contributi per la sanità. Ma non solo, ci sono anche la graduale abolizione delle pensioni anticipate e anche il rafforzamento dei “segugi” del fisco

Un accordo corposo di 27 pagine e 35 azioni “prioritarie” quello raggiunto tra Atene e creditori internazionali rappresentati dalla troika prima di ottenere gli 86 miliardi di euro di nuovi prestiti per il terzo piano di aiuti entro il 20 agosto, data in cui scadono i bond in mano alla Bce per 3,4 miliardi di euro.
Fra le pesanti misure di ammodernamento strutturale richieste dai creditori al governo greco vi sono le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per la marina mercantile (mossa insolita in Grecia), la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale, con l’abolizione delle baby-pensioni e l’aumento dei contributi per la sanità. Nel pacchetto di 27 pagine trova spazio anche il rafforzamento dei “segugi” del fisco, il personale dipendente dal dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l’equivalente della Guardia di Finanza italiana), un settore che ad Atene non ha mai funzionato a pieno regime con l’evasione fiscale diventato lo sport nazionale più diffuso, la graduale abolizione delle pensioni anticipate (un osso duro per qualsiasi governo), l’attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) per aumentare la concorrenza domestica e far nascere nuovi competitori, la deregolamentazione del mercato dell’energia e l’attuazione del programma di privatizzazioni già avviato. Le privatizzazioni sono un elemento importante perché dovrebbero fornire soldi alla ricapitalizzazione delle banche. Una lunga lista che, se approvata e attuata, dovrebbe trasformare l’orizzonte economico del paese nei prossimi tre anni.
Arriva anche la più volte richiesta eliminazione delle agevolazioni fiscali per l’Iva per le isole, ma partirà dalla fine del 2016 e il taglio dei benefici tributari per gli agricoltori, altro settore a lungo protetto da tutti i governi succedutisi negli ultimi decenni. Questa è la parte più dura da digerire per i cittadini e politici greci, ma il Memorandum contiene anche una sostanziale sterzata verso obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato: il deficit primario sarebbe stato fissato allo 0,25% per il 2015, mentre l’avanzo primario dovrà salire allo 0,5% per il 2016, all’1% per il 2017, al 3,5% per il 2018. Niente a che vedere con lo stratosferico 4,5% chiesto nel precedente Memorandum. Ciò potrebbe dare quello spazio di manovra per varare azioni sociali in favore delle fasce di popolazione più povera colpita più duramente dagli effetti recessivi dell’austerità quando applicata con il Pil in recessione.
È un cambiamento rilevante verso un principio di realismo e di “sostenibilità sociale” di manovre recessive per un’economia che quest’anno andrà in segno negativo tra il 2,1 e il 2,3%, una flessione dello 0,5% nel 2016 e un ritorno alla crescita al 2,3% nel 2017 con un sistema bancario che necessiterà di un’iniezione di capitali da 25 miliardi di euro di cui 10 miliardi prima degli stress test di ottobre sotto la guida della Bce.