La Stampa, 11 agosto 2015
Il ministero dice stop alle medicine dimagranti fai da te: «Sono miscele pericolose». Beatrice Lorenzin firma il decreto che vieta le «preparazioni magistrali» di sette principi attivi. Combinati tra loro, dal 2004 ad oggi avrebbero provocato i decessi e le paralisi di alcuni pazienti
Basta farmacisti stregoni e medici senza scrupoli, disposti a miscelare e a prescrivere preparati dimagranti, già accusati in passato di essere veri farmaci killer. Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato ieri il decreto che «vieta le preparazioni magistrali», ossia quelle composte nei laboratori delle farmacie, di sette principi attivi che, spesso combinati tra loro, sono indiziati di aver provocato dal 2004 ad oggi la morte di almeno quattro persone e la paralisi da ictus di un’altra. Il provvedimento segue quelli di maggio e del mese scorso che avevano bandito altre due sostanze impropriamente utilizzate come dimagranti.
Danni al sistema nervoso
Per i sette principi attivi, il divieto non scatta se venduti sotto forma di pillole prodotte industrialmente e regolarmente autorizzate per curare cose come ansia, depressione, diabete, ipertensione ed epilessia. «Ma le stesse sostanze diventano pericolose per la salute, con effetti su sistema nervoso centrale e cardiovascolare, se utilizzate in associazione tra loro e dispensate a scopo dimagrante», mette in chiaro Luca Pani, direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che ha spinto la Lorenzin a prendere provvedimenti. Anche perché negli ultimi tempi, informa una nota del ministero della Salute, alla rete nazionale di farmacovigilanza sono giunte diverse segnalazioni di reazione avversa, soprattutto ai cocktail preparati nei retrobottega delle farmacie con le sostanze ora vietate.
I «princìpi» sotto accusa
I principi attivi che non si potranno più preparare e prescrivere per perdere peso sono: il triac e la metformina, anti-diabetici che aiutano a dimagrire; il clorazepato e la fluoxetina, entrambi antidepressivi che inibiscono lo stimolo della fame ma che possono generare collassi da ipotensione; il diuretico furosemide; il bupropione, un antidepressivo utilizzato anche per smettere di fumare e che tra gli effetti collaterali ha quello di provocare vomito; il topiramato, anti-epilettico utilizzato anche per alcune forme di emicrania, che però fa perdere peso ed appetito, con i non trascurabili effetti collaterali di provocare istinti suicidi, lapsus della memoria e difetti della nascita in caso di donne in dolce attesa.
Tutti rischi per la salute che passano in secondo piano rispetto ai benefici quando si tratta di curare la malattie e per i quali sono stati autorizzati al commercio. Mentre il rapporto «rischio-beneficio» diventa «estremamente sfavorevole», informa il Ministero, quando al farmaco si chiede di buttar giù chili. Soprattutto se ci si avventura in strane miscele. Anche perché «tali combinazioni non sono mai state studiate secondo sperimentazioni cliniche regolari e risultano sprovviste di foglietto illustrativo e scheda tecnica a cui il paziente possa fare riferimento per informarsi sulle caratteristiche del prodotto», chiarisce sempre la nota ministeriale. E poi le reazioni avverse da preparazioni magistrali, fatte «in casa» dal farmacista, «sono meno segnalate di quelle dei farmaci». Come dire che i danni sin qui denunciati sarebbero pure sottostimati.
Anche per questo stavolta per le sette sostanze sotto accusa il divieto è assoluto. Non solo medici e farmacisti non potranno rispettivamente prescriverle e prepararle a scopo dimagrante, ma rischiano di essere sanzionati anche se lo fanno miscelandole per altri scopi terapeutici. E nemmeno si potranno consegnare, contestualmente, allo stesso paziente preparazioni contenenti ciascuna uno dei principi attivi vietati. Questo per impedire, a chi è alla ricerca di pericolose scorciatoie per perdere peso, di prepararsi da sè il cocktail nocivo a cuore e cervello.