Corriere della Sera, 10 agosto 2015
«L’ostruzionismo è legittimo ma il metodo Calderoli è ridicolo». Parla Marco Boato, il senatore radicale che nel 1981 parlò ininterrottamente per 18 ore e 5 minuti contro il fermo di polizia voluto dal governo Cossiga: «Durante l’intervento ricevetti decine di biglietti dai colleghi: “Sei bravissimo, ma al Nord c’è la nebbia e noi dobbiamo tornare a casa”»
Di ostruzionismo è un esperto, di più: un recordman. Marco Boato nel febbraio 1981 (da deputato radicale) parlò ininterrottamente per 18 ore e 5 minuti contro il fermo di polizia voluto dal governo Cossiga. «Sempre sul tema e a braccio – ricorda – altrimenti il presidente mi avrebbe tolto la parola: durante l’intervento ricevetti decine di biglietti dai colleghi: “Sei bravissimo, ma al Nord c’è la nebbia e noi dobbiamo tornare a casa”». A settembre 2015 sulla riforma del Senato si annuncia una tempesta parlamentare: «L’ostruzionismo è uno strumento legittimo – riprende Boato – e anche prezioso dal punto di vista democratico». Il «metodo» Calderoli (500 mila emendamenti sfornati da un programma informatico) non lo convince affatto: «Ridicolo e degradante, il presidente Grasso ne farà decadere il 99% e Calderoli lo sa: la battaglia, anche dura, si fa sul merito come fece l’Ulivo nel 2006 proprio sulla riforma di Calderoli».