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 2015  agosto 07 Venerdì calendario

Il caso della “nonnina squartatrice” di San Pietroburgo che ha ucciso negli ultimi anni almeno 12 persone, alcune delle quali, gli inquirenti sospettano, sono state da lei pure mangiate. La 68enne Tamara Samsonova appuntava tutto con dovizia di particolari sul suo diario personale in russo, inglese e tedesco

Tutto appuntato con dovizia di particolari sul suo diario personale in russo, inglese e tedesco. La “nonnina squartatrice” di San Pietroburgo ha ucciso negli ultimi anni almeno 12 persone, alcune delle quali, gli inquirenti sospettano, sono state da lei pure mangiate. La serial killer è stata arrestata per caso, mentre tentava di nascondere in un parco cittadino imprecisate parti di un corpo umano, conservate in un semplice sacchetto di plastica della spesa.
LA TELECAMERA FUORI USO
La 68enne Tamara Samsonova faceva le cose per bene, senza insospettire nessuno. La sua elevata istruzione e il lavoro a contatto con il pubblico – traduttrice, guida turistica, impiegata di una catena alberghiera – le hanno garantito una lunga macabra attività. Le capacità tecniche non le sono nemmeno mancate: da tempo aveva messo fuori uso persino la telecamera posizionata all’ingresso dello stabile dove vive.
L’ULTIMA VITTIMA
La sua ultima vittima, la 79enne Valentina Ulanova, è stata intontita con una forte dose di barbiturici dopo una lite per dei bicchieri sporchi. Poi ancora viva, è entrata in azione una grossa sega. La Samsonova – il cui marito è scomparso misteriosamente senza lasciar traccia nel 2005 – ha ammesso candidamente di «averla fatta a pezzi». La “nonnina squartatrice” ha anche confermato di aver eliminato in precedenza un amico di nome Volodia e di averlo sezionato con un coltellaccio in una vasca di bagno. Il suo corpo, fatto a brandelli, è stato disperso in diversi giardini di un quartiere limitrofo. Insomma, il solito schema, sperimentato più volte, scoperto soltanto dalla presenza di telecamere nascoste a circuito chiuso.
Tra gli appunti, contenuti nel diario, che la polizia sta leggendo con estrema attenzione per riscontrare coincidenze con i tanti casi irrisolti di persone scomparse in questi anni, vi sarebbero non poche descrizioni raccapriccianti.
I VICINI DI CASA
Stando a quanto affermano i vicini di casa, Tamara Samsonova tentava di mostrarsi sempre ligia alle regole e spesso si faceva gli affari degli altri. «Perché non pagate i conti dell’appartamento?», chiedeva ai condomini morosi, quando essi erano in ritardo sui pagamenti. Tante sono state le sue lamentele per rumori molesti e per l’abbaiare dei cani del palazzo. Alcune denunce sono state inviate anche all’Amministrazione presidenziale a Mosca. Tre volte la “nonnina squartatrice” è stata in cura presso ospedali psichiatrici per schizofrenia. In alcuni periodi, confermano i vicini, la donna diceva cose senza senso, perdeva il filo del discorso, dava segnali di scompensi mentali. Ma nessuno si immaginava un orrore del genere.
UNA BUONA AMICIZIA
Per sbarcare il lunario Tamara Samsonova faceva da badante alla sua ultima vittima. Con lei era nata pure una buona amicizia, ma alla fine l’istinto omicida ha avuto il sopravvento.