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 2015  agosto 07 Venerdì calendario

Via alla fusione tra Wind e 3 Italia. Nasce così un colosso con 31 milioni di clienti nel mobile e da 6,4 miliardi di euro di ricavi. La nuova società sarà guidata da Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Wind

Nozze tra Wind e 3 Italia. Dopo mesi di trattative i due azionisti, cioè da una parte Ck Hutchison Holdings, controllante di 3 Italia, e VimpelCom, controllante di Wind, hanno stipulato un accordo per formare una joint paritaria per gestire le loro attività di telecomunicazioni in Italia.
Dal matrimonio dei due operatori telefonici nascerà una realtà da 6,4 miliardi di euro di ricavi, al nono posto nel ranking internazionale dei colossi della telefonia in Europa (il campione europeo è Vodafone con 62,7 miliardi di fatturato nel 2014 e Telecom Italia è al sesto posto con 21,57 miliardi). Nascerà anche il leader del mercato mobile in Italia, una nuova realtà che con la messa a regime delle sinergie, fra qualche anno, potrebbe anche approdare in Borsa a Piazza Affari. Dall’unione fra Wind e 3 Italia nascerà un gruppo da 21,8 miliardi di euro, con ricavi congiunti per 6,4 miliardi, un ebitda consolidato di oltre 2 miliardi, una quota di mercato mobile complessiva pari al 33,6% e al 37,6% nel segmento consumer, oltre a 15.623 torri di proprietà. La fusione è una delle più grandi operazioni di M&A in Italia dal 2007.
Uno dei dati più rilevanti è quello delle sinergie che potrebbero essere generate nei prossimi 3-4 anni. Infatti con oltre 31 milioni di clienti di telefonia mobile e 2,8 milioni di clienti di rete fissa il merger dovrebbe generare significativi benefici Capex e Opex per un valore, al netto dei costi di integrazione, al di sopra dei 5 miliardi di euro. Ci sono poi gli aspetti finanziari della vicenda. La joint venture paritetica che porta alle nozze di Wind e 3 Italia porta in dote da parte della casa madre Hutchison 200 milioni di cash. 3 Italia è infatti libera da debito, visto che è sempre stata finanziata in questi anni dal suo ricco azionista cinese, mentre Vimpelcom apporta Wind con il suo debito attuale (10,1 miliardi nel secondo trimestre 2015, buona parte dei quali eredità del leverage buyout di Naguib Sawiris). Nell’ultimo anno proprio Wind ha varato un articolato piano di refinancing degli oneri lasciati in eredità dalla gestione precedente. Tra l’operazione di aprile (dove Vimpelcom ha iniettato 500 milioni di euro nelle casse di Wind), quella di giugno 2014, e di inizio anno (dove Wind ha iniettato circa 700 milioni dalla vendita delle torri) sono stati ottenuti risparmi per oltre 340 milioni di costi finanziari l’anno.
Dopo l’operazione, hanno precisato i vertici, «non ci saranno altri contributi cash», quindi sarebbe escluso un aumento di capitale da 2 miliardi di euro, paventato nelle ultime settimane. È stato calcolato un rapporto di 4,9 volte il debito netto su ebitda e un rapido deleverage nei prossimi 3 anni con l’obiettivo di arrivare a 3 volte. Gli accordi prevedono inoltre un lock up di un anno, durante il quale nessuno potrà scendere sotto il 50% mentre dopo tre anni i soci potranno appellarsi a un meccanismo di put&call.
La nuova società sarà guidata da Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Wind, che nei 3 anni di gestione ha portato l’ebitda margin del gruppo al 38 per cento. Wind, ha sempre superato nell’ultimo triennio il miliardo di cash flow (l’ultimo, il 2014, ha visto una cassa per un miliardo e 78 milioni). Vincenzo Novari, attuale amministratore delegato di 3 Italia, sarà invece nominato consulente senior per l’Italia di Ck Hutchison e sarà nel consiglio di amministrazione della newco per rappresentare Ck Hutchison dopo il completamento della transazione. Dina Ravera, attuale Coo di 3 Italia, secondo quanto riportato nel comunicato congiunto diffuso dai due gruppi guiderà invece il processo di integrazione e assumerà «un ruolo rilevante nel top management della joint venture». Stefano Invernizzi, attuale Cfo di 3 Italia, diventerà Cfo della nuova azienda.
L’operazione Wind-3 Italia «rappresenta una pietra miliare per il nostro business in Italia» ha detto Canning Fok, co-group managing director di Ck Hutchison. L’unione di 3 Italia e Wind «creerà un operatore finanziariamente solido ed efficiente, capace di competere ad alto livello nel mercato. Questa joint venture darà al nuovo operatore la dimensione e la forza per offrire ai clienti italiani, sia business sia consumer, una rete eccellente con una maggiore copertura 4G e una velocità più elevata». L’operazione «è epocale per il mercato italiano. Le due aziende diventeranno l’operatore leader del quarto maggior mercato delle tlc in Europa, un player convergente in grado di accelerare gli investimenti sulla rete, sui servizi e sulle innovazioni digitali» ha dichiarato dal canto suo Jean-Yves Charlier, Ceo di VimpelCom.
Intanto proprio ieri Wind ha comunicato i risultati del primo semestre 2015: con un Ebitda a 804 milioni di euro, con un margine Ebitda stabile al netto dell’impatto derivante dalla vendita del 90% di Galata a Cellnex ed Arpu mobile in aumento (a 11 euro) nel secondo trimestre. I ricavi internet mobile crescono del 16%, i clienti internet mobile del 13,5%, e i ricavi totali toccano 2.160 milioni.
Advisor finanziari dell’operazione sono stati Hsbc e Morgan Stanley (per conto di VimpelCom) e Goldman Sachs per Ck Hutchison. Consulenti legali sono invece stati Allen Overy per conto di VimpelCom e Freshfields per il colosso cinese della telefonia. Adesso occorrerà attendere i placet dell’Antitrust italiano e di quello europeo per un’operazione che dovrebbe essere completata entro 12 mesi durante i quali le due aziende dovranno continuare a operare autonomamente. Il mercato però da tempo attendeva un consolidamento. Significative in tal senso le dichiarazioni di Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia che ha parlato di operazione da vedere «con favore. Osserviamo i comportamenti dei competitor. Quanto più i soggetti del settore sono grandi e hanno capacità d’investimento, maggiori sono i benefici per i consumatori». Anche il premier Matteo Renzi ha commentato la fusione fra Wind e 3 Italia parlando di «operazione significativa»; per questo «buon lavoro a Ibarra e a tutto il suo team».