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 2015  agosto 07 Venerdì calendario

Monica Maggioni e Alessandro Campo Dall’Orto partono per l’avventura di rivoluzionare la Rai con il viatico di Renzi: «Vengono dal mondo della tv e sono esperti di tv: hanno qualcosa da raccontare per i prossimi 30 anni e di tutto possono essere accusati ma non di mancanza competenza». Intanto i grillini si chiedono «quali poteri occulti abbiano spinto la Maggioni fino alla presidenza» e con Campo Dall’Orto alla direzione generale si augurano che la tv pubblica non diventi una «TeleLeopolda». Freccero, dal canto suo, avverte: «Se gli organigrammi sono questi, cominciamo la battaglia»

La Rai targata Matteo Renzi a questo punto è pronta. Ieri il consiglio di amministrazione ha nominato il nuovo direttore generale. Come previsto, si tratta di Antonio Campo Dall’Orto, che non ha fatto mancare la rituale dichiarazione di intenti: «Da subito mi metto al lavoro, certo di poter contare sullo spirito di squadra, sulle competenze e sulla voglia di fare di tutti coloro che saranno parte di questa importante sfida». Qualche ora prima, Campo Dall’Orto si era incontrato con la neopresidente Monica Maggioni. Un giornalista del Fatto Quotidiano li ha immortalati con la telecamera a tavola, a un ristorante dei Parioli, dove parlottavano di strategie future. L’obiettivo è mostrarsi subito operativi. Maggioni ieri si è presentata in sede alle 7,30 del mattino. 
I due partono per l’avventura di rivoluzionare la Rai con il viatico del premier. «Maggioni e Campo Dall’Orto – dice – vengono dal mondo della tv e sono esperti di tv: hanno qualcosa da raccontare per i prossimi 30 anni e di tutto possono essere accusati ma non di mancanza competenza o aderenza alla Rai. È il segno evidente della scommessa sulla professionalità e la competenza che è stata fatta con queste nomine». E ancora: «Vorrei fare di cuore gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore generale della Rai, uno dei più interessanti innovatori della tv in questo Paese e lo dico con tutto il rispetto per chi ha preceduto nei vari cda e direzioni generali Maggioni-Campo Dall’Orto». Renzi ha voluto così replicare alle polemiche di questi giorni. Di Campo Dall’Orto non a caso ha ricordato le esperienze nel settore «da Mediaset a Mtv a Viacom». 
Si chiude così la partita delle nomine alla Rai. «Maggioni, da profonda conoscitrice delle dinamiche aziendali, saprà favorire lo sviluppo dell’azienda – si dice certa il presidente uscente Anna Maria Tarantola – portando a compimento la trasformazione di Rai in Media Company, continuando nell’innovazione tecnologica avviata, vigilando su un’informazione corretta, libera e proseguendo nell’impegno sulla policy in materia di genere». «Sono stati anni gratificanti, adrenalinici, a volte duri, in una parola: bellissimi», gli fa eco il direttore generale uscente, Antonio Gubitosi. 
In una giornata di grandi elogi bipartisan per Maggioni e Campo Dall’Orto, si smarcano solo i grillini. Sul blog di Grillo è comparso un commento al vetriolo contro la neopresidente a firma di Massimo Lanfranconi, noto nell’ambiente per la sua tesi che i video dell’Isis vengano girati al Pentagono. «Ci sarebbe da domandarsi – scrive – quali poteri occulti abbiano spinto Monica Maggioni fino alla presidenza della Rai, quello che è certo è che non è stato il merito». Uguale ostilità accoglie Campo Dall’Orto. Scrivono i deputati M5S: «La Rai non diventi TeleLeopolda». E Carlo Freccero, il consigliere in quota grillina, annuncia: «Se per caso gli organigrammi che stanno circolando sono quelli reali, allora naturalmente cominciamo la battaglia».