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 2015  agosto 06 Giovedì calendario

La casa-museo di Sandro Pertini cade a pezzi. Scatta la mobilitazione per salvarla. A Stella, nel Novarese, si trova l’abitazione dov’è nato il Presidente più amato degli italiani, morto 25 anni fa

L’allarme per le precarie condizioni della casa natale del presidente Sandro Pertini è scattato con la caduta di calcinacci dalla facciata. Così il piccolo paese di Stella, nell’entroterra di Savona, ha scoperto che la dimora in cui nacque il Presidente più amato degli Italiani era in pessime condizioni di salute. E l’allarme è risuonato fino al palazzo della Regione.
Forse non ha l’imponenza e la sontuosità della Reggia di Caserta, storica dimora dei Borbone dichiarata «patrimonio dell’umanità», ma per gli abitanti di Stella quella vecchia palazzina a tre piani, in perfetto stile ligure, ha un valore affettivo incalcolabile. Rappresenta il personaggio ligure diventato la massima istituzione dello Stato, il Presidente, che ha lasciato un’eredità morale oggi spesso citata come contraltare del malcostume di usare la politica per interessi privati. Eppure la sua casa cade a pezzi.
Il miracolo
La figura di Pertini, però, forse riuscirà a compiere ancora un piccolo miracolo. Una decina di anni fa la Regione (di centrosinistra) aveva stanziato 250mila euro per acquistare la casa natale e restaurarla per aprire il museo dedicato al Presidente. Dopo l’inaugurazione nel 2009, la gestione era stata affidata al Comune e all’associazione di volontari guidata da Elisabetta Favetta, che ne assicurano il mantenimento e si prestano come guide per i visitatori. Oggi è una giunta di centrodestra a prendere in mano le sorti della dimora ed è pronta a stanziare centomila euro per i restauri urgenti, studiando nel contempo un calendario di eventi per celebrare, nel 2016, i 120 anni della nascita di Pertini. Nel frattempo anche i proprietari degli altri due appartamenti dell’edificio, la famiglia Tonna (i pronipoti del Presidente) e il commercialista savonese Maurizio Maricone, stanno valutando di intervenire, eventualmente con una compartecipazione alla spesa per i restauri. Il sindaco di Stella, Marina Lombardi, socialista come il «presidente con la pipa», vive questi giorni con un misto di speranza e preoccupazione: «Il museo è sempre aperto, perché l’agibilità dell’edificio non è compromessa. Però ora ci sono i ponteggi e occorre un restauro conservativo della facciata che si sta sgretolando. Quella casa è come un’attrice ottantenne che ha bisogno di cure per mantenersi fresca, ma non pretende certo di ridiventare come una ventenne».
La storia
All’interno è custodita la storia di mezzo secolo dell’Italia, dalla Seconda guerra mondiale agli ultimi Anni Novanta. Ossia da quando il giovane Sandro Pertini faceva valere il suo impegno, fino all’eredità morale dopo la sua morte, nel 1990. La collezione delle pipe che amava fumare, per concentrarsi e rilassarsi, è raccolta nelle teche al primo piano. Da poche settimane è stato portato a Stella anche il vecchio letto a barca in stile marinaresco. Il letto in cui è morto, ma soprattutto il giaciglio in cui aveva dormito per decenni: lo aveva voluto così, molto rigido e scomodo perché gli ricordasse il periodo della prigionia sotto il Fascismo, quando nelle celle erano obbligati a smontare le brande al mattino affinché non si potesse riposare di giorno. Era duro come la sua terra, e come d’altra parte era il carattere dello stesso Pertini. Il letto era rimasto a casa del cognato per una questione affettiva, ma alla fine è stato deciso di portarlo nel museo.
Mobilitazione
A 25 anni dalla morte di Pertini è scattata la mobilitazione per salvare la sua casa. È partita anche in vista del decimo anniversario della morte della moglie, Carla Voltolina. Per il 25 settembre 2016 la Regione, il Comune e l’Associazione che porta il suo nome sono già al lavoro per organizzare un calendario di eventi che porti in Liguria i simboli della politica sana di questo Paese. Magari ospitandoli in una casa natale fresca di restauro.