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 2015  agosto 06 Giovedì calendario

L’inaspettato boom in Borsa di Unicredit. Ieri la presentazione dei conti: chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile netto di 522 milioni, in aumento del 29,5% rispetto ai 403 milioni di un anno prima. E la risposta del mercato è stata pronta, con il titolo che a fine seduta è salito del +6,43% a 6,365 euro

«Penso da sempre che il mercato non sbaglia, ha delle aspettative e adesso tocca a noi aumentare le attese del mercato sul titolo», dice l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni. La prima risposta alle pressioni del mercato, con analisti e investitori che da tempo sottolineavano la scarsa performance del titolo e i requisiti di capitale, giudicati inferiori rispetto ai competitor, l’ad l’ha data ieri con la presentazione dei conti.
Il Gruppo Unicredit ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile netto di 522 milioni, in aumento del 2% rispetto ai 512 milioni del quarto trimestre del 2014 e del 29,5% rispetto ai 403 milioni di un anno prima. Il dato batte il consensus di mercato che era di 453 milioni. Nel primo semestre l’utile è pari a 1,03 miliardi, in calo del 7,3% rispetto agli 1,12 miliardi di un anno prima. I ricavi sono pari a 5,73 miliardi nel secondo trimestre (-1,1% annuo) contro attese di 5,69 miliardi mentre nel semestre sono di 11,48 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto a un anno prima. Migliorato anche il coefficiente patrimoniale Cet1, che passa al 10,52% e al 10,92% includendo l’operazione su Pioneer. E la risposta del mercato è stata pronta, con il titolo che dopo una partenza fiacca a fine seduta è salito del +6,43% a 6,365 euro.
Unicredit non perde poi di vista i ritocchi al piano industriale al 2018. Siamo «al lavoro» allo scopo «di identificare – spiega Ghizzoni agli analisti – una serie di nuove azioni di taglio dei costi e di rafforzamento del business finalizzate a sostenere la redditività e a rafforzare il capitale». Le misure verranno presentate «nel corso del secondo semestre». In questo senso un periodo «presumibile» potrebbe essere novembre, ma nulla è stato ancora deciso.
Ieri è stato anche il giorno della riorganizzazione della prima di manager, con l’uscita di Roberto Nicastro. Un’uscita di «comune accordo» dopo «serene e composte divergenze» di opinione sulla direzione strategico-organizzativa dell’azienda e la volontà del Gruppo di continuare il processo di semplificazione. A lui vanno 5,4 milioni di euro di buonuscita dopo 18 di lavoro in Unicredit, una parte dei quali (2,6 milioni) dilazionati su 5 anni e soggetti a determinate condizioni. Non si tratta, comunque, del tutto di un addio in quanto il manager trentino continuerà ad essere coinvolto nelle attività di Unicredit quale vicepresidente di Bank Pekao in Polonia e consigliere di UniCredit Bank Russia e di Bank Austria.
Nel nuovo assetto organizzativo-manageriale per il team di vertice sale di peso Marina Natale (Chief Financial Officer) che si affianca ai due attuali vice d.g Paolo Fiorentino (Chief Operating officer) e Gianni Franco Papa (che è a capo del Corporate & Investment Banking). I tre vice d.g si ripartiranno le deleghe di Nicastro. Avvicendamento anche nella divisione rischi, con il passaggio di consegne tra l’attuale responsabile, Alessandro Decio (per il quale nei prossimi mesi verrà definita una nuova posizione all’interno del gruppo) e Massimiliano Fossati, sempre a partire dal prossimo 1 ottobre.