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 2015  agosto 03 Lunedì calendario

Dopo la morte di overdose, chiude il Cocoricò di Riccione • Obama dichiara guerra alle emissioni di anidride carbonica • Il dossier sul doping che fa tremare l’atletica mondiale • Berlusconi firma il patto con Mr Bee • Numeri sulle ferie • Lo specchio che ti dice come stai


Discoteca Il questore di Rimini, Maurizio Improta, ha deciso di chiudere per quattro mesi la discoteca Cocoricò di Riccione in base all’articolo 100 del Tulp, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La decisione è stata presa in seguito alla morte di Lamberto Lucaccioni, il sedicenne di Città di Castello scomparso dopo una overdose di ecstasy mentre stava ballando nella pista del locale. Su Facebook una petizione per la riapertura del locale ieri sera aveva toccato già 30mila adesioni. Al Cocoricò si sono susseguite cinque chiusure o diffide negli ultimi due anni, e non solo. Nel 2004 un 19enne muore dopo essersi imbottito di metanfetamine. Sette anni dopo, un ragazzo di 18 anni ha bisogno di un trapianto di fegato per restare in vita. Nell’agosto del 2012 un ventenne si salva per miracolo e una coppia va in coma a causa dell’Mdma. Nel 2013 è un pr a vendere droga a una ragazza, mentre un 21enne finisce in ospedale per un mix di pasticche e alcool. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Carbone/1 Oggi il presidente Usa, Barack Obama, lancerà il suo nuovo piano per la riduzione delle emissioni delle centrali elettriche, più severo di quello proposto un anno fa dall’Epa, l’Agenzia federale per l’ambiente. Obama, che nel novembre scorso ha firmato un accordo sulle emissioni di CO2 con Xi-Jinping, punta, a ridurre nelle centrali elettriche il consumo di carbone, che nel 1988 produceva il 57% dell’energia americana. Ora è sceso al 34%, ma resta la prima fonte di inquinamento. Il gas, che inquina la metà, viene considerato come la soluzione ponte, però il vero obiettivo è puntare sulle rinnovabili, soprattutto eolico e solare, che dovranno salire dal 22 al 28% dell’elettricità generata.

Carbone/2 L’81% del sistema energetico mondiale ancora oggi si basa sui combustibili fossili. Bruciarli genera CO2, il più diffuso dei gas ad effetto serra. Un chilometro percorso in auto ne libera in atmosfera 10 grammi; sommando tutte le emissioni derivate dal carbone, si arriva a 13,9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (dati Iea 2012). Ovvero, il 44% di tutta la CO2 emessa in un anno. Andrebbe ridotta in modo drastico anche la combustione di petrolio (il 35,3% delle emissioni) e di gas naturale (il 20,3%). Tuttavia, a parità di energia resa disponibile, le emissioni del carbone sono del 30% superiori a quelle del petrolio, e del 70% superiori a quelle del gas. Tra il 1990 e il 2010, un terzo della nuova capacità di generazione elettrica è stata coperta dal carbone. Tra il 2000 e il 2010 Cina ed India hanno incrementato i consumi di carbone dell’80%. Cina e Usa sono allo stesso tempo i i primi due paesi produttori e i primi due consumatori. Alla Cina - che produce il 47,4% del carbone estratto al mondo - ne serve talmente tanto da essere costretta a importarne. Il terzo e il quarto produttore al mondo sono Australia (6,9%) e Indonesia (6,7%). Seguono Russia e Sudafrica, che hanno una forte eccedenza di produzione sui consumi interni. Nella lista dei consumatori, dopo Cina e Usa (50,3 e 11,9% del consumo globale) ci sono invece due paesi importatori, come India (8,5%) e Giappone (3,4%). Decisamente meglio in Europa, dove però la Germania continua a consumare molti milioni di tonnellate di carbone come la Polonia, ricca di giacimenti. In Italia vanno a carbone diverse centrali elettriche e alcune aziende, come l’Ilva di Taranto (Giovannini, Sta).

Medaglie Qualcuno ha consegnato al Sunday Times e a Ard-tv 12.359 test del sangue effettuati su 5mila atleti di Olimpiadi e Mondiali di atletica dal 2001 al 2012. Alcuni esperti li hanno esaminato e hanno concluso: «Francamente non abbiamo mai visto una quantità del genere di esami del sangue così anormali, 21 degli sportivi testati rischiano l’attacco cardiaco». Un atleta su sette registra analisi che fanno prefigurare «un’altissima probabilità di assunzione di doping o di forte anomalie» probabilmente dovute a trasfusioni e a Epo. Quasi un terzo delle medaglie assegnate negli ultimi 11 anni sarebbero fortemente sospette per doping. La classifica delle nazioni con più analisi più sospette è questa: in testa la Russia con il 30 per cento dei casi (l’80% delle sue medaglie), poi Ucraina, Turchia, Grecia, Marocco. Il Brasile è al 12%, la Giamaica al 9%. L’Italia è a metà, con il 6%, assieme a Germania e Belgio, prima di Usa, Cina, Francia, Giappone (5%), Gran Bretagna, Sudafrica e Svizzera si fermano al 4%, l’Australia è al 3%. Niente nomi per non violare la privacy ma due esclusioni eccellenti dai file del doping: risultano puliti sia Usain Bolt sia il mezzofondista britannico Mo Farah. Le medaglie indiziate sono nei 1.500 metri (29 podi), la 20 chilometri di marcia (28), gli 800 metri (16), i 5 e 10 mila (15 e 15) come i 3.000 siepi, la marcia di 50 chilometri ne ha 13, chiudono eptathlon e decathlon (9) e maratona (6). Nei controlli antidoping la Iaaf investe 4 miliardi di dollari, pari al 5% dei suoi ricavi.

Milan Bee Taechaubol, finanziere di Bangkok, è il nuovo socio di minoranza di Silvio Berlusconi e dell’Ac Milan. Con il 48% delle quote, valutate 480 milioni di euro, sarà a tutti gli effetti il numero 2 del club: avrà la carica di vicepresidente e potere decisionale su ogni aspetto della vita del Milan. Gli ultimi dettagli sono stati perfezionati sabato a Villa Certosa, poi ieri a Milano sono state apposte le firme su un preliminare di accordo. Gli infiniti tecnicismi di una trattativa del genere porteranno la vicenda alla conclusione intorno al 30 settembre. Il nuovo Milan avrà tre amministratori delegati, il che è piuttosto bizzarro e chissà quanto duraturo: saranno Adriano Galliani con delega alla parte sportiva, Barbara Berlusconi che curerà il marketing per l’Italia e l’Europa e un terzo uomo, proposto da Taechaubol, che si occuperà delle strategie per l’Asia e il resto del mondo. Quanto al Cda, Berlusconi avrà la metà dei membri più uno, per un assetto che sarà di 7 consiglieri in quota a Berlusconi e 5 (o 6) al nuovo socio. Poi si passerà alla seconda fase, con l’ingresso del club in una Borsa asiatica: a quel punto le due parti limerebbero le loro quote di circa il 20%, mentre se la quotazione non si verificasse Berlusconi potrebbe comunque uscire di scena.

Ferie Gli spagnoli hanno 22 giorni di ferie pagate l’anno e ne usufruiscono senza spezzarli, come i francesi che arrivano a un mese. I giapponesi hanno due settimane scarse. Gli italiani ogni anno, dice uno studio condotto da Northstar per Expedia, si tengono sette giorni di ferie non godute sperando di poterci ricavare, anno dopo anno, una vacanza molto lunga. In base all’ultimo rapporto del Center for economic and politic research, gli austriaci sono quelli con più giorni di svago a disposizione ogni anno: 35, cioè 22 di ferie più 13 festività pagate, tendenzialmente consumati tutti. Lo stesso primato spettava fino a qualche mese fa ai portoghesi: avevano 35 giorni, poi quattro festività sono state “congelate” fino al 2018 per combattere la recessione. Quelli che fanno soggiorni più lunghi sono gli olandesi (il 35% va in vacanza almeno due settimane), gli inglesi (29%) e i francesi (26%). Solo il 17% dei vacanzieri, dice l’ultimo sondaggio Eurobarometro, trascorre fuori più di 13 notti consecutive, mentre il 21% resta a casa (Salvagni, Rep).

Specchio Wize mirror sembra un normale specchio, ma dietro il vetro nasconde una rete di sensori e telecamere capaci di misurare e registrare una lunga serie di parametri come la forma del viso, eventuali suoi rigonfiamenti, le espressioni, il colore, la presenza di adipe, l’irrorazione sanguigna, la frequenza del battito cardiaco. Quando ci si mettere davanti a lui, si viene ottiene un checkup medico e una serie di consigli su come stare meglio. Non si concentrerà solo sul peso, ma anche su molti altri segni esterni di condizioni predisponenti le malattie del cuore o del metabolismo. Per esempio, vedrà dalle espressioni del viso se siamo stressati. Grazie a uno “sniffer”, saprà annusare l’alito e capire al volo se e quanto abbiamo fumato, e quanto abbiamo assorbito di questo fumo. E grazie ad alcune telecamere multispettrali, capaci di distinguere diverse sostanze accumulate nella pelle, saprà dirci se dovremo rivedere le nostre abitudini alimentari per tenere sotto controllo colesterolo e glicemia. Wize mirror è nato dall’idea di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione del Cnr di Pisa, e sarà realizzato grazie al progetto Semeoticons finanziato dalla Commissione europea. IL prossimo anno entrerà in fase di sperimentazione (Bencivelli, Rep).

(a cura di Daria Egidi)