Corriere della Sera, 29 luglio 2015
Italcementi tedesca/2. Così non ci saranno più italiani tra i big player del settore come è purtroppo già capitato in altre circostanze. Dopo otto anni di calo consecutivo dei volumi, uno stabilimento a ciclo completo su tre che ha dovuto chiudere, i Pesenti hanno provato a reagire sia sul piano della riorganizzazione aziendale sia sul piano dell’innovazione. Ma riscontri di mercato con l’attività edilizia sostanzialmente paralizzata non potevano essere entusiasmanti per nessuno
La notizia della cessione dell’Italcementi ai tedeschi della HeidelbergCement arriva inattesa e non è di quelle che servono a tirare su il morale. Per quanto si voglia e si debba ragionare in termini razionali/globali non si può che arrivare alla conclusione che la nostra grande industria subisce un’altra sconfitta.
Non ci saranno più italiani tra i big player del settore come è purtroppo già capitato in altre circostanze. La vendita di Italcementi ha le sue origini in un doppio ordine di motivi.
Il primo riguarda le caratteristiche stesse del business che restano a basso valore aggiunto e di conseguenza spingono alla concentrazione tra i produttori. Solo con grandi volumi è possibile restare competitivi, godere di economie di scala e affrontare l’aumento dei costi dovuti a più moderne norme ambientali. A metà, in questo caso, non c’è virtù o si diventa grandissimi o si balla.
Il secondo motivo è anche troppo facile da indicare e si chiama Grande Crisi. Il cemento è stato martoriato dalla recessione e l’Italia è stato uno degli epicentri. Otto anni di calo consecutivo dei volumi, uno stabilimento a ciclo completo su tre che ha dovuto chiudere. I Pesenti hanno provato in questi anni a reagire sia sul piano della riorganizzazione aziendale che li ha portati a selezionare gli impianti più efficienti sia sul piano dell’innovazione.
Per evitare che il cemento non sia una mera commodity i produttori hanno tentato e tentano ancora di arricchire il prodotto puntando alla sostenibilità ambientale e a escogitare nuove soluzioni tecnologiche come quella dei cementi che “mangiano” le polveri sottili. I riscontri di mercato con l’attività edilizia sostanzialmente paralizzata non potevano essere entusiasmanti per nessuno e da qui, probabilmente, la scelta effettuata dai Pesenti.