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 1930  giugno 02 Lunedì calendario

«Amo più Virgilio che Omero»

«Mio caro More,
Sono lieto che ti piaccia il mio piccolo Dante, che non pretende di essere una critica letteraria ma un semplice resoconto della mia esperienza. Originale è forse qualche osservazione sulla Vita nuova che ritengo un’opera di capitale importanza per la disciplina delle emozioni; il mio poemetto Mercoledì delle ceneri non è altro che un primo tentativo di applicare la filosofia della Vita nuova alla vita moderna.
Confesso di aver sempre amato più Virgilio di Omero, in versi preferisco i latini ai greci. Sto bene con Platone e Aristotele, meno con Tucidide, ma fra i poeti mi sento più vicino a Virgilio e Ovidio, Catullo e Properzio, anche a Sofocle che considero il più profondo dei poeti greci. Perché non ammettere queste debolezze? Sono completamente cieco di fronte alla poesia di Goethe, ad eccezione di qualche lirica. Il solo Goethe che mi è caro è quello di Eckermann - ecco un’altra confessione» (lettera di Thomas Stearns Eliot a Paul Elmer More).