15 aprile 1930
L’amore negro di una vedova borghese
«Sul mensile Lidel, molto sofisticato, Mura - pseudonimo di Maria Assunta Giulia Volpi, scrittrice bolognese di 38 anni - pubblica la novella “Niôminkas, amore negro”. Forse ispirata dalla voga della negritudine che trionfa a Parigi (dove conosce Joséphine Baker), o dai viaggi africani, narra la violenta passione erotica che travolge Sambadù Niôminkas della tribù di Niomi, un ingegnere nero laureato a Firenze (vive a Roma per lavoro, ormai europeizzato) e Silvia Dàino, una giovane vedova del’alta borghesia italiana. Lieto fine il matrimonio. Benché i tempi non siano favorevoli a questo tipo di commistioni etniche, la novella passa inosservata» (leggi qui l’articolo di Enzo Golino).