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 2015  luglio 22 Mercoledì calendario

• Poco dopo le 21, dopo otto ore di camera di consiglio, arriva la sentenza del processo d’appello bis sulla strage di piazza della Loggia a Brescia

• Poco dopo le 21, dopo otto ore di camera di consiglio, arriva la sentenza del processo d’appello bis sulla strage di piazza della Loggia a Brescia. La Seconda Corte d’assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo l’ex ispettore veneto di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e l’ex fonte ’Tritone’ dei servizi segreti Maurizio Tramonte.
• Per l’accusa Tramonte avrebbe partecipato a tutta la fase di preparazione all’attentato, mentre Maggi, che oggi ha 80 anni, sarebbe stato il mandante.
•  È una sentenza, quella di Milano, davanti alla seconda corte d’assise d’appello presieduta da Anna Conforti, che potrebbe, con il tempo, diventare storica. Piero Colaprico: Si obietterà che a vedersi precipitare nell’ergastolo, nel «fine pena mai», non sono i protagonisti principali di quell’epoca lontana e insanguinata. Eppure i condannati non sono due comparse. Sono anzi «riassunti» concretamente umani di alcuni di quei mondi impazziti che si scontrarono seminando vittime spesso innocenti. Uno è Maurizio Tramonte, 64 anni, «fonte Tritone» per l’ufficio Affari Riservati, al quale, nipote di un poliziotto, collaborava come informatore retribuito sin da giovanissimo. È accusato di aver partecipato alle riunioni organizzative della Strage. Sapeva, spiava, ha taciuto.L’altro è il medico neonafascista Carlo Maria Maggi, ai tempi una sorte di proconsole al Nord di Pino Rauti, il fondatore di Ordine Nuovo, gruppo messo fuori legge nel 1973. A ottantun’anni, malato, ma non tanto da ottenere ancora sospensioni del processo, Maggi rappresenta l’ingranaggio principale della catena di comando che porterà la gelignite da una trattoria a due passi da piazza San Marco sino a Brescia. Dopo il sangue versato, esortava i camerati: "Brescia non può restare un fatto isolato"» [Leggi qui tutto l’articolo di Colaprico].