Corriere della Sera, 27 luglio 2011
Un ménage à trois
Per quindici anni Vladimir Majakovskij visse un ménage à trois con la ballerina Lili Brik e il di lei marito, il commerciante e giurista Osip Brik. Il poeta la incontrò per la prima volta a 22 anni: la ragazza aveva un anno più di lui, grandi occhi castani «scavati come fosse di due tombe» e un marito. Iniziarono una relazione che però lei non volle nascondere al consorte; così diventarono inseparabili e si diedero dei soprannomi: Osip il gatto, Lili la gattina, Vladimir il cucciolo. Nel ’21, alla donna che si trova all’estero Majakovskij scrisse: «Mio dolce, caro e amato Lilenok, io sono lo stesso tuo cucciolo di sempre, vivo solo pensandoti, ti aspetto e ti adoro. Ogni mattina vado da Osja e gli dico: “Si sta male, fratello Gatto, senza Liska”, e Osja risponde: “Si sta male, fratello Cucciolo, senza la Micia”». Il poeta si trasferì nella loro casa, dove condividevano chiacchiere, letture, incontri e partite a carte. Recitava all’amico e all’amante le poesie che componeva, accogliendo i consigli dell’una e soprattutto dell’altro. Dopo il ’24 si separarono definitivamente: Osip trovò una nuova fiamma, così come Lili, afflitta dall’«inerzia dell’abitudine». Il poeta continuò a scrivere alla sua Micia anche quando a New York mise incinta la giovane americana di origine russa Elly Jones, da cui nell’estate ’26 ebbe una bimba (riconosciuta dal padre ma vista solo una volta). L’ultima cartolina ricevuta da Majakovskij, partita il 14 aprile 1930 da Amsterdam, diceva: «Volosik! Che splendidi fiori crescono da queste parti! Dei veri tappetini di tulipani, giacinti, narcisi». Firmato «Lilja e Osja (due gattini)». Proprio quel giorno Majakovskij si sparò un colpo di pistola al cuore.