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 2015  luglio 23 Giovedì calendario

L’adesione al fascismo di Guglielmo Marconi

Benché politicamente agnostico, Marconi aderisce al fascismo, che in quegli anni riscuote alti indici di gradimento, e il regime sfrutta il nome dell’italiano più famoso nel mondo per esaltare il genio delle italiche genti. Oltre che senatore e marchese, lo scienziato è nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e della Reale Accademia d’Italia, nonché membro del Gran Consiglio del partito fascista.
Instancabile nonostante i disturbi cardiaci che hanno cominciato ad affliggerlo, Marconi si dedica alle applicazioni delle microonde, lunghe cioè meno di mezzo metro, schiudendo nuovi orizzonti anche alla televisione. Grazie a lui, la tv esce dallo stadio sperimentale in cui era costretta dall’impiego delle onde lunghe e medie e si avvia alle prime timide trasmissioni su circuito brevissimo, sperimentate in Italia nel 1939.
Divorziato da Beatrice O’Brian, aristocratica irlandese dalla quale ha avuto i figli Degna, Giulio e Gioia, sposa in seconde nozze, nel 1927, la contessina Maria Bezzi Scala, appartenente alla nobiltà romana. Dall’unione nasce una bambina che chiama Elettra, come il celebre yacht. È da bordo di questo, all’ancora nel porto di Genova, che il 26 marzo 1930, premendo un bottone, accende le luci del municipio di Sydney, a ventimila chilometri di distanza. L’esperimento più sensazionale rimane però quello del 12 dicembre 1901. «Il risultato felice di quella esperienza – ebbe a dire Orso Mario Corbino, grande scopritore di talenti scientifici – suscitò ammirazione e stupore forse più nei competenti che nel pubblico ignaro. Esso dimostrò, e in seguito la prova fu ancora più completa, che le onde marconiane hanno un modo ben curioso di propagarsi in quanto sono capaci di girare seguendo un cerchio... La spiegazione del singolare paradosso fu trovata molto più tardi e dimostrò che i fisici non avevano ragionato male nel prevederne l’insuccesso, ma che Marconi aveva fatto meglio a non preoccuparsi della previsione negativa».