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 2015  luglio 22 Mercoledì calendario

Farinacci si lamenta di Italo Balbo (1930)

Del 5 febbraio 1930 è la lettera in cui un velenoso Farinacci lamenta con il Duce la scalata sociale di Italo Balbo denunciando inoltre che questi si è fatto ricevere in udienza privata dal Papa forse per far dimenticare il suo passato anticlericale, massonico nonchè di persona profondamente coinvolta nell’omicidio di Don Minzoni. Mussolini teme il sottoposto e per questo ne controlla la carriera documentandosi con varie informative riservata. In una di queste leggiamo dell’acquisto da parte di Balbo di un’appezzamento di terreno, 37 ettari nei pressi di Follonica denominato Punta Troia, prontamente ribattezzato dal gerarca con un più dignitoso Punta Ala. Per arrivare alla tenuta è stata costruita a spese della Pubblica Ammministrazione una strada provinciale il cui unico scopo è quello dell’uso privato, il costo è di 600.000 lire. Sempre a spese dell’Amministrazione sono stati realizzati gli impianti di elettricità e telefono, costo 300.000 lire. La zona è stata ripopolata di selvaggina, due antiche torre abitabili sono state rimodernate e rinominate: la prima, Torre Troia è divenuta Torre Ala ed è riservata allo stesso Balbo, l’altra denominata Torre Idalgo, munita di ponte levatoio è assegnata agli”atlantici”, cioè i compagni di Balbo nelle trasvolate oceaniche, ed alle loro amanti. Ogni coppia ha diritto a soggiornare nella torre per 24 ore, isolandosi dopo aver sollevato il ponte, dopo essersi riforniti di cibo e vivande. La nota riferisce che gli abitanti della zona erano convinti che la zona fosse sede di installazioni militari, visto che i lavori del porticciolo e dell’idroscalo privato sono stati interamente eseguiti da reparti del Genio. Uno degli idrovolanti utilizzati da Balbo, essendo stato ormeggiato malamente è affondato, e durante i lavori di recupero un giovane aviere ha perso la vita.
da: Arrigo Petacco, L’Archivio segreto di Mussolini, Mondadori 1997