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 2014  settembre 12 Venerdì calendario

Calciatori azzurri che hanno segnato al loro debutto in Nazionale

MILANO – Vestirsi d’azzurro e andare (quasi) subito in gol. Come Simone Zaza: prima partita (con l’Olanda) con un rigore procurato (fallo di Martins Indi); seconda gara e rete alla Norvegia (più una traversa e una conclusione con salvataggio sulla linea da parte di Forren). In attesa di capire se Zaza è davvero il campione che le prime due partite della gestione Conte hanno indicato per come gioca e per come aiuta la squadra, l’attaccante del Sassuolo ha avuto illustri predecessori fra quanti hanno superato a tempo di record l’emozione della maglia della Nazionale. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le epoche anche fra gli attaccanti. A cominciare da Giuseppe Meazza, classe 1910, esordio azzurro il 9 febbraio 1930, prima ancora di compiere vent’anni e due gol alla Svizzera nel 4-2 di Roma. E per far vedere che non era stato un fatto casuale, Meazza si era ripetuto meno di un mese dopo, il 2 marzo 1930, a Francoforte, nel 2-0 dell’Italia alla Germania (prima rete di Baloncieri). Una carriera illustrata in Nazionale da due titoli mondiali (1934 e 1938), il secondo cambiando anche ruolo: da punta a rifinitore, perché nel frattempo il centravanti titolare era diventato Silvio Piola, che aveva esordito in azzurro il 24 marzo 1935, a Vienna, segnando la doppietta del 2-0 all’Austria, allora era una vera potenza calcistica.
Un salto in avanti al 12 maggio 1963, la domenica del primo gol di Sandro Mazzola (su 22) nel giorno dell’esordio: il rigore del 3-0 al Brasile (a San Siro). Un salto di 15 anni ed ecco il caso di Paolo Rossi. Classe 1956, esordio in azzurro il 21 dicembre 1977 (vittoria in casa del Belgio, 1-0) e l’esplosione alla terza partita, non in una partita qualunque, ma nell’esordio del Mondiale d’Argentina, con gol alla Francia (da 0-1 a 1-1, prima del 2-1 di Zaccarelli, 2 giugno 1978). Rossi in quella Coppa avrebbe segnato altre due reti, una all’Ungheria e una all’Austria. Anche Roberto Baggio ha fatto in fretta ad affermarsi in Nazionale. Alla terza presenza (esordio con l’Olanda 16 novembre 1988, 1-0 a Roma, gol di Vialli), eccolo in gol su punizione con l’Uruguay in una gara molto complicata, giocata a Verona (22 aprile 1989) e poi alla quarta presenza, una doppietta alla Bulgaria nel 4-0 di Cesena (20 settembre 1989). Difficile dimenticare l’esordio di Christian Vieri: nel 3-0 di Trieste alla Moldova (29 marzo 1997), è stato lui a firmare il gol azzurro numero 1.000.
Una situazione simile a quella di Zaza l’ha vissuta dieci anni fa (4 settembre 2004) Luca Toni: seconda maglia azzurra e gol alla Norvegia a Palermo (davanti a quello che allora era il suo pubblico) per l’attaccante, che avrebbe conquistato il titolo mondiale nel 2006 (doppietta all’Ucraina nei quarti). A Zaza non spiacerebbe se la storia si ripetesse anche se «soltanto» in un Europeo.