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 2015  luglio 21 Martedì calendario

Una pioggia di dollari falsi su Blatter. Per i mondiali in corea del Nord nel 2026. Così il comico inglese Simon Brodkin ha fatto irruzione alla conferenza stampa della Fifa. Intanto l’esecutivo ha indetto le elezioni per il prossimo 26 febbraio: «Non mi ricandido ma «sono ancora vivo, a volte si ha l’impressione che lo tsunami mi abbia spazzato via e invece sono ancora qua. Ma non mi ricandido». Parola di Sepp

Quando ha visto i dollari piovere dall’alto, il colonnello Sepp s’è scansato, in una scena sorprendente e inedita. Forse voleva dimostrare di non essere poi così attaccato ai quattrini, oppure, semplicemente, aveva capito che erano bigliettoni falsi. L’esecutivo Fifa che a Zurigo ha indetto le nuove elezioni per il 26 febbraio si è aperto con l’irruzione del comico inglese Simon Brodkin (noto anche come Lee Nelson, uno dei suoi personaggi), il quale si è accreditato come un delegato nordcoreano, s’è accostato al palco e ha lanciato in area un gruzzolo di verdoni, regalando agli obiettivi una foto epica, il capo del calcio mondiale sotto una pioggia di soldi: «Blatter, questi sono per i Mondiali in Corea del Nord 2026». Sepp s’è spaventato,
«where’s my security?», mentre Brodkin veniva portato via con tutta calma. Il comico, non nuovo a queste imprese (si era intrufolato al riscaldamento del Manchester City, stava per imbarcarsi con l’Inghilterra per il Brasile), era stato arrestato solo ventiquattr’ore prima a Zurigo per un’altra azione dimostrativa e rilasciato su cauzione. Lo scatto ha fatto il giro del mondo, Maradona (che punta alla vicepresidenza) l’ha pubblicata su Facebook: «Io l’avevo detto vent’anni fa...».
La riforma della Fifa, che secondo Blatter passerà anche dall’introduzione di un tetto ai mandati e alla trasparenza sugli stipendi (oggi nessuno conosce la busta paga del padrone), è stata affidata a una commissione di 11 membri: un presidente super partes, due rappresentanti da Asia, Africa, Europa e Nord-Centro America, uno da Sudamerica e Oceania. Le candidature alla presidenza vanno presentate entro ottobre, il nuovo favorito è Michel Platini, che ha il sostegno di quattro continenti su sei (Uefa, Concacaf, Afc, Conmebol). E il sorteggio mondiale di sabato a San Pietroburgo sarà una prima passerella per raccogliere consensi e stringere alleanze. «Guardiamo avanti, a una nuova leadership che sicuramente porterà con sé nuove idee e nuove soluzioni. È un momento emozionante per la Fifa», dice Le Roi.
Gli outsider possibili il sudafricano Mosima “Tokyo” Sexwale, già leader della lotta all’apartheid, che per la Fifa ha seguito la crisi israeliano-palestinese, e il principe giordano Ali Bin Al-Hussein, battuto da Blatter due mesi fa. Da quella tornata si erano ritirati all’ultimo momento Luis Figo e l’olandese Michael Van Praag.
Blatter, rieletto due giorni dopo lo scandalo Fifa, si era fatto da parte il 2 giugno, ma poi ha precisato: non s’era mica dimesso, ha dato solo la disponibilità a farsi da parte quando ci saranno nuove elezioni. Assicura che non si ricandiderà, è un ritornello abusato dall’uomo di Visp, al potere dal ‘98 e da cinque mandati. «La Fifa avrà un nuovo capo e non posso essere io. Non mi candido, tornerò ai miei hobby e al mio lavoro di giornalista, mi piacerebbe fare radio». Da questo mestiere Sepp cominciò la sua ascesa, seguendo gli sport sul ghiaccio e approdando ai Giochi invernali del ‘72 e del ‘76 con Longines. In Fifa è da 40 anni esatti. «Sono ancora vivo, a volte si ha l’impressione che lo tsunami mi abbia spazzato via e invece sono ancora qua. C’è stata un’interferenza della politica e dei media, dovevo fare qualcosa e ho calciato la palla fuori dallo stadio». Il grande dittatore, adesso, vuole passare da rivoluzionario.