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 2015  luglio 20 Lunedì calendario

Andare a ballare a sedici anni e morire per un’ecstasy. Lamberto Lucaccioni è stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio dopo aver preso una pasticca mentre era al Cocoricò di Riccione. Era in vacanza a Pinarella di Cervia, in provincia di Ravenna, in una casa per ferie dove alloggiava con i genitori di uno dei due amici con cui sabato sera è andato a in discoteca

Una notte “da sballo” trasformata in tragedia. È finito così il sabato sera di un ragazzo di 16 anni, che era andato a ballare al Cocoricò di Riccione con due amici. E qui ha trovato la morte. Fatale potrebbe essere stata per lui una dose di mdma, l’ecstasy. Lamberto Lucaccioni era di Città di Castello (Perugia) ed era in vacanza a Pinarella di Cervia, in provincia di Ravenna, in una casa per ferie dove alloggiava con i genitori di uno dei due amici con cui sabato sera è andato a in discoteca.
Per arrivare al Cocoricò Lamberto e i suoi compagni hanno preso il treno fino a Riccione e poi il bus che porta alla collina delle discoteche. Sono entrati verso l’1,30-2 della notte, nel pieno dello sballo, quando la musica è al massimo e il ritmo arriva al limite del sostenibile. Verso le 3,30 il ragazzo inizia a sentirsi male, ha le convulsioni, e i suoi due amici lo portano fuori dalla discoteca, dove all’ingresso staziona un’ambulanza del 118, il cui servizio ad hoc viene pagatodal Cocoricò stesso. Una volta assicurato Lamberto nelle mani dei sanitari i due ragazzi si allontanano, forse spaventati. In quel momento il giovane è in grado di parlare, anche se in modo confuso. Viene subito eseguito un elettrocardiogramma e immediatamente la situazione appare critica tanto da richiedere il trasporto immediato in ospedale. Purtroppo appena arrivato al pronto soccorso del Ceccarini, nonostante il ricovero in terapia intensiva, il ragazzo è andato in arresto cardiocircolatorio e il suo cuore ha cessato di battere alle prime luci dell’alba. Sono stati avvertiti subito i genitori che si sono precipitati da Città di Castello a Riccione. Sul posto sono arrivati i carabinieri del comando di Riccione, che hanno ascoltato i due amici, i quali hanno riferito che la vittima aveva assunto dell’ecstasy sciolta nell’acqua. Loro hanno affermato invece di essere puliti. Ora i militari vogliono risalire a chi ha fornito la droga al ragazzo, ma soprattutto dove, se dentro o fuori il locale. Per il Cocoricò si profila infatti un orizzonte a tinte fosche per due reati da accertare, lo spaccio di droga e anche la vendita di alcolici a minori. Su questi due terreni si stanno muovendo le indagini. Reati per cui si potrebbe ipotizzare la sospensione dell’attività del locale. Il Cocoricò, tra l’altro, non sarebbe nuovo a provvedimenti del genere. Nell’agosto del 2013 venne chiuso per tre settimane a seguito di alcune denunce per spaccio e per stupro. «Se la morte del sedicenne è avvenuta a causa dell’ecstasy assunta nella discoteca – tuona il Codacons – ne chiederemo la chiusura perché i controlli sono stati inidonei». Ma si difende il proprietario del Cocoricò Fabrizio De Meis: «Non sappiamo ancora dove abbiano comprato la droga, né dove l’abbia consumata. Io ero lì quando il ragazzo è arrivato al presidio del 118 ed era cosciente, parlava e al pronto soccorso è arrivato vivo. Sono rimasto molto scosso da quanto accaduto e mi dispiace soprattutto per la famiglia. Stiamo lavorando per intensificare i controlli e i deterrenti contro gli spacciatori. Da quando abbiamo installato 33 telecamere nel locale due anni fa, i fatti criminosi sono nettamente diminuiti. Abbiamo fornito le immagini registrate alle forze dell’ordine, le autorità prenderanno le loro decisioni. Un ulteriore passo potrebbe essere mettere un’unità cinofila privata all’ingresso, pagata da noi ovviamente. Il problema è che bisognerebbe stabilire pene più severe per gli spacciatori, che sono dei veri venditori di morte». La discoteca da tempo ha avviato una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei giovani contro i rischi della droga. Risale a un mese fa l’ultima iniziativa in tale senso, in collaborazione con la comunità di San Patrignano.
Messaggi di cordoglio per la famiglia arrivano dai sindaci di Città di Castello, Luciano Bacchetta, e di Riccione. «Oggi è un giorno di lutto – ha detto Renata Tosi, prima cittadina di Riccione – voglio sapere esattamente cosa è successo e sono pronta anche a decisioni radicali». L’autopsia sul corpo del ragazzo potrebbe essere disposta già oggi.