La Stampa, 15 luglio 2015
Il drone nel calcio. È il protagonista assoluto degli allenamenti di Napoli e Inter. Così il tecnocalcio passa anche dalla macchinetta volante capace di scovare i difetti dello schema che non riesce
La nuova stella cometa dei ritiri calcistici si chiama drone solo che fa un rumore assurdo e vola molto più basso.
Protagonista degli allenamenti di Napoli e Inter, intrigante aggeggio dalle potenzialità ancora tutte da scoprire: si è presentato nel calcio come una spia e ora è quasi parte dello staff. Il primo a sperimentare le riprese aeree in Italia è stato Delio Rossi, alla Sampdoria, nel 2013 ma il prototipo non era ancora affidabile e non ha neppure portato bene. Rossi è stato esonerato. Oggi per il nuovo allenatore del Napoli Sarri è uno strumento imprescindibile. Il tecnico crede nello studio del dettaglio e sostiene che per l’impostazione della difesa le registrazioni con inquadrature dall’alto sono vitali.
Si fa strada l’analista
L’Inter ha liberato il drone nel cielo di Brunico per aiutare Mancini a sistemare il 4-3-3. Per i nerazzurri è il motore di un progetto che prevede una vera e propria raccolta dati da affidare a un analista. Hanno assunto Adriano Bacconi, ex opinionista Rai, per occuparsi del lavoro e hanno aperto una nuova posizione nelle società: il collezionista di dati. Sarri lo fa in proprio perché riesaminare fa parte del rito però nel football americano da anni c’è l’analista che elabora le situazioni e presenta al coach problemi, anomalie, curiosità. Ogni minuto scannerizzato. Per le partite bastano le telecamere ufficiali, per gli allenamenti, le amichevoli minori, le rifiniture c’è l’ultimo giocattolo.
Raccogliere, rivedere, archiviare. Il tecnocalcio passa anche dalla macchinetta volante che in realtà si era presentata come un nemico sopra i campi di pallone.
L’incidente in Serbia
La Francia ha denunciato il drone invadente all’ultimo Mondiale. Compariva annunciato dall’inconfondibile ronzio per violare i confini del ritiro blindato. Primi sospettati i giornalisti che ovviamente non avevano accesso alla base di Ribeirao Preto, scelta anche per la privacy assoluta. Non si è mai capito chi guidasse l’affare. La Fifa ha aperto un’inchiesta e archiviato il caso senza risposte. La Francia si è seccata per l’intrusione e ha minacciato di tirare giù il raffinato attrezzo da migliaia di euro con una pallonata. Il drone è sparito ed è ricomparso con un altro modello e diversi proprietari sopra Serbia-Albania. Qualificazioni agli Europei 2016 e stavolta nessun intento di rubare i segreti dei giocatori. Il drone era un messaggero, addobbato con la bandiera della Grande Albania che ha scatenato la rissa. Il serbo Mitrovic ha strappato la bandiera, l’arbitro ha interrotto la gara per tentare di sedare la zuffa ma non c’è riuscito e ha rispedito tutti a casa.
Droni telecomandati per i più diversi scopi. Funzionano con il controllo a distanza, rischiano di essere intercettati ma possono anche scovare i difetti dello schema che non riesce. Sopra la tattica, il drone. E i file si ingrossano.