la Repubblica, 15 luglio 2015
È italiano il cavo sottomarino più lungo del mondo. Da Pozzuoli, alle porte di Napoli alla Norvegia passando per la Gran Bretagna, saranno realizzati dal gruppo Prysmian i 770 chilometri di cavi che saranno posati sotto il Mare del Nord e che metteranno in collegamento l’isola inglese con la penisola scandinava
Da Pozzuoli, alle porte di Napoli alla Norvegia passando per la Gran Bretagna. Un pezzo importante della futura rete elettrica europea parla italiano. Perché i 770 chilometri di cavi che saranno posati sotto il Mare del Nord (nuovo record mondiale per una infrastruttura sottomarina) e che metteranno in collegamento l’isola inglese con la penisola scandinava, saranno realizzati dal gruppo italiano Prysmian. Il quale si è aggiudicato la commessa da 550 milioni assegnata da National Grid, il gestore della rete elettrica britannica e dalla norvegese Stattnet. In realtà, la fabbrica nonché il centro ricerche del gruppo si trovano in Italia, mentre un vero proprietario non c’è. Prysmian nasce da Pirelli Cavi, azienda venduta dalla società milanese ai tempi in cui Marco Tronchetti Provera controllava Telecom. In cerca di fondi per la sua avventura nelle tlc, Pirelli ha venduto a un fondo di investimento di Goldman Sachs, che poi li ha quotati in Borsa. Morale: la banca americana ha fatto una ricca plusvalenza e ora Prysmian è l’unica public company di Piazza Affari. Nell’azionariato, il primo socio è il fondo BlackRock (con il 5%)ma compare – guarda caso anche Norske Bank con una quota del 2% Nonostante il cambio di proprietà, Prysmian è rimasto leader di mercato nella realizzazione di cavi per le telecomunicazioni, l’energia elettrica e il supporto alle attività di esplorazione di idrocarburi. Con la commessa annunciata ieri, la società dispone di un portafoglio ordini di 3,5 miliardi; inoltre, il fatto che uno dei due affidatari sia National Grid potrebbe mettere fine al contenzioso nato dopo l’assegnazione di un appalto per il cavo che dovrebbe collegare l’area ovest delle penisola britannica. La società italiana conferma il suo ruolo di protagonista nella costruzione della rete elettrica europea, se si tiene conto che assieme a Siemens sta realizzando i collegamenti tra la Germania e gli impianti eolici del Mare del Nord.