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 2015  luglio 14 Martedì calendario

Trovato l’accordo per il prestito alla Grecia • Varoufakis contro Tsipras • I beni della Grecia che fanno gola agli stranieri • L’India accetta l’arbitrato internazionale sui marò e prolunga il permesso a Latorre • Ivan Basso si ritira dal Tour de France: ha un tumore • È morto l’inventore della Nintendo Wii • I bambini stanno troppe ore a giocare con i tablet • Agli italiani non dispiace lavorare oltre l’orario d’ufficio • Diecimila trilioni di formiche nel mondo


Grecia/1 Dopo 17 ore di negoziato, è stato trovato l’accordo tra Europa e Grecia. L’Eurogruppo ha potuto aprire il negoziato per il terzo piano di aiuti perché ha avuto il via libera dai leader dell’eurozona, ma per ottenerlo la Grecia ha dovuto accettare condizioni pesantissime, che dovranno avere il sigillo del Parlamento greco e poi passare da altri sei Parlamenti nazionali, tra cui quello tedesco e olandese. Entro domani il Parlamento ellenico dovrà approvare l’aumento dell’Iva, i primi interventi sulla sostenibilità del sistema pensionistico, l’indipendenza giuridica dell’ufficio di statistica nazionale Elstat, la piena attuazione delle disposizioni del trattato sulla stabilità finanziaria. Fatto questo, l’Eurogruppo deciderà il prestito-ponte (in tutto 82-86 miliardi). La Grecia si è anche impegnata a fare entro mercoledì prossimo altre due riforme: adozione del codice di procedura civile e attuazione della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche. Il resto delle riforme nel medio periodo. Tra le condizioni, definite requisiti minimi, anche l’istituzione di un fondo di garanzia da 50 miliardi, di cui la metà per il rimborso della ricapitalizzazione delle banche. Quanto al debito, niente ristrutturazione ma eventuale allungamento della scadenza.

Grecia/2 Varoufakis contro Tsipras: «Malgrado lo schiacciante “No” dei greci al referendum, ha accettato il fatto che qualsiasi fosse stata la posizione dei creditori, lui non li avrebbe sfidati».

Grecia/3 L’accordo siglato a Bruxelles impone alla Grecia di ripagare parte del programma Esm (il meccanismo europeo di stabilità o Fondo salva Stati europeo) da 82 miliardi con i proventi delle privatizzazioni. L’accordo prevede, infatti, che vengano trasferiti asset per un totale di 50 miliardi in un fondo indipendente che cercherà di monetizzarli con la vendita. Analizzando nel dettaglio gli asset in vendita, il piatto forte è rappresentato dai porti del Pireo e di Salonicco. Sullo scalo di Atene hanno messo da tempo gli occhi (e non solo, avendo già due moli in gestione per 35 anni) i cinesi di Cosco. Pireo e Salonicco fanno gola anche alla danese Maersk. Altrettanto appetibili sono i 14 aeroporti regionali, in gran parte nelle grandi isole turistiche, e il vecchio aeroporto Hellinikon di Atene; ai primi è interessata la Fraport di Francoforte, al secondo il fondo del Qatar per costruirvi hotel di lusso. Dopo l’interesse mostrato in passato per la società ferroviarie TrainOSE e Rosco, la Russian Railways avrebbe ribadito anche nelle ultime ore la disponibilità a investire nelle linee ferrate greche (Borrillo, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

India Ieri la Corte Suprema indiana ha prorogato di altri sei mesi la convalescenza che Massimiliano Latorre sta trascorrendo in Italia. In più, nel corso dell’udienza presso la Corte, è intervenuto il rappresentante del governo di Delhi, il solicitor general Ranjit Kumar, per dire che, in quanto firmataria della Convenzione sulle leggi del mare delle Nazioni Unite (Unclos), l’India è tenuta ad accettare l’arbitrato internazionale chiesto da Roma per stabilire di chi sia la giurisdizione del caso (se dell’India o dell’Italia).

Basso In conferenza stampa il ciclista Ivan Basso, 38 anni, impegnato nel Tour de France, ha annunciato di avere un tumore al testicolo sinistro: «Nella tappa di Amiens sono caduto, senza gravi danni. Un testicolo ha sbattuto contro la sella, succede spesso quando si cade. Continuavo a sentire un dolore al testicolo. Stamattina all’ospedale di Pau ho fatto esami specifici da un urologo famoso e sfortunatamente la diagnosi era questa. Ora torno in italia e mi farò operare il prima possibile. E spero che tutto vada bene». Quella di Ivan Basso è una carriera altalenante: terzo nel 2004 dietro Armstrong e Kloeden, secondo nel 2005 a 4’40” da Armstrong. Vince il Giro del 2006 e poi scoppia lo scandalo del dottor Fuentes, in cui è coinvolto e che ne provoca l’esclusione dal Tour 2006 il giorno prima della partenza. Il 7 maggio 2007 ammette autoemotrasfusioni in vista del Tour, poi rettifica: ha contattato il dottor Fuentes, ma niente doping. Collabora con la procura antidoping. Il 15 giugno è squalificato per due anni (sette mesi già scontati). Nel 2010 vince il Giro.

Nintendo È morto per un tumore a 55 anni Satoru Iwata, considerato lo “Steve Jobs” dei videogiochi, quarto presidente della Nintendo. Nato a Sapporo nel 1959, già durante gli studi programmava videogiochi. Era il 2000 quando Iwata, nel frattempo diventato manager, approdò alla Nintendo: tempo due anni e diventò presidente e ceo di quella che fino ad allora era stata una grande azienda di famiglia. Minacciata dalla competizione con la Playstation di Tokyo e dall’arrivo della Xbox di Microsoft, la sua Nintendo provò a battere i rivali creando un nuovo mondo da esplorare e nuove modalità di gioco. Inventò il motion control dei videogame, la base del successo ottenuto dalla Wii.

Schermi Dati: in Gran Bretagna un bambino di 7 anni ne ha già trascorso uno davanti a uno schermo di tablet, smartphone o computer. Un bambino americano di 8 anni passa 8 ore al giorno con i media elettronici. Un ragazzo tra i 13 e i 17 anni negli Usa spedisce 3.364 sms al mese, di cui 34 al giorno dopo aver spento la luce la sera. In Italia l’81% dei tredicenni si collega a internet tutti i giorni. Per il 12% accedere a un social network è la prima attività dopo il risveglio e per il 35% l’ultima prima del sonno. Secondo gli ultimi dati della Società italiana di pediatria, il rapporto tra adolescenti e internet è sempre più privato: il 71% dei tredicenni si collega alla rete con il proprio telefonino, lontano dal controllo dei genitori. Il 46% degli adolescenti passa da 1 a 3 ore al giorno sul web e il 26% supera le 3 ore. Per 6 giovani su 10 internet è «irrinunciabile » e quasi uno su 4 senza i suoi amici virtuali «si sente solo». L’uso di Whatsapp (il social network prediletto per l’81% dei ragazzi) e Facebook (tre adolescenti su quattro hanno un profilo) rende gli utenti raggiungibili giorno e notte, trasformando il calcolo delle ore di connessione in un’operazione senza senso. Negli Stati Uniti, secondo una ricerca del 2010 della Kaiser Family Foundation citata dal New York Times , i genitori hanno ormai abdicato al loro ruolo di controllo: due su tre non impongono neanche una regola sull’uso di tablet, tv, telefonini e videogiochi. Una ricerca dell’ospedale di Philadelphia Einstein Healthcare Network ha trovato che il 36% dei bambini inizia a maneggiare un telefonino o un tablet ancor prima di aver compiuto un anno (Dusi, Rep).

Lavoratori Workmonitor, l’indagine condotta su 34 Paesi dall’agenzia per il lavoro Randstad, dice che il 67% dei dipendenti italiani ha un datore di lavoro che richiede disponibilità al di fuori dell’orario d’ufficio. Una percentuale che surclassa di dieci punti la media globale (57%), e lontana dai dati britannico (50%), francese (49%) e tedesco (43%). La maggioranza degli italiani (60%) si dice «non dispiaciuta di occuparsi di questioni di lavoro nel tempo libero». Molto meno entusiasti, invece, i britannici (56%), i francesi (50%) e i tedeschi (45%). Per non parlare dei giapponesi che, solo in un caso su tre, accettano intrusioni. Al 55% dei lavoratori italiani (47% nella media globale) è richiesto d’esser disponibile con telefono ed email durante le ferie. Il 51% degli italiani dice di occuparsi di questioni di lavoro «per scelta» durante le vacanze «per restare aggiornato su quanto accade in ufficio». Un’esigenza che, in media, sente solo una minoranza del 39% di tutti gli altri Paesi interpellati (Riboni, Cds).

Formiche Sulla Terra ci sono diecimila trilioni di formiche (numero calcolato per difetto). Messe insieme pesano come tutti gli esseri umani viventi (Belpoliti, Sta).

(a cura di Daria Egidi)