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 2015  luglio 14 Martedì calendario

BlackRock è salita oltre il 5% di Enel. Il fondo americano diventa così il secondo azionista alle spalle del Tesoro. L’ingresso nel 2009 con il 2,2% poi il progressivo consolidamento: a marzo 2014 aveva toccato il 3,7%

A giudicare dalla netta progressione che si è registrata a partire dallo scorso anno, quando al timone è arrivato Francesco Starace, l’ascesa di BlackRock nell’azionariato di Enel appare come un chiaro attestato di fiducia nei confronti del vertice del gruppo. La traiettoria è fotografata dalle comunicazioni obbligatorie sulle partecipazioni rilevanti targate Consob: il fondo americano detiene ora il 5,008% del colosso elettrico e la partecipazione risulta a titolo di “gestione non discrezionale del risparmio”, mentre l’operazione, resa nota ieri dall’Authority presieduta da Giuseppe Vegas, è datata 7 luglio.
Non è facile ricostruire l’avventura di BlackRock in Enel anche perché il fondo ha finora sfruttato la “zona grigia” derivante dal combinato disposto tra la direttiva europea Transparency, che fissa al 5% la soglia minima ai fini degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti, e il regolamento emittenti della Consob che, al comma 7 dell’articolo 119-bis (che disciplina le esenzioni), stabilisce che le società di gestione e i soggetti abilitati che hanno acquisito, nell’ambito della loro attività, partecipazioni gestite, in misura superiore al 2% e inferiore al 5%, non sono tenute agli obblighi informativi. Una scelta che il legislatore europeo ha compiuto – e che i singoli Stati hanno recepito facendo scattare l’esenzione, come l’Italia, nel caso in cui le soglie minime fossero più basse di quella europea – per consentire a questo tipo di soggetti di potersi muovere con un certo margine di libertà tra i diversi investimenti senza imbrigliarne troppo le scelte.
Così BlackRock, come molti altri big, ha scelto di tenere “coperte” le proprie carte fino al superamento dell’asticella, ma alcuni movimenti si possono comunque evincere scorrendo gli atti delle ultime assemblee di bilancio. Di certo, c’è che l’ingresso del fondo nel capitale di Enel risale al marzo 2009. Fu allora, infatti, che BlackRock acquisì la Barclays Global Investors, per 13,5 miliardi di dollari, che, giusto due anni prima, aveva messo un piede nel gruppo italiano rilevando un pacchetto del 2,2 per cento. Da allora, è stato un crescendo e, già nel 2011, l’asticella era salita al 2,7%, per poi balzare al 3,7% a marzo dello scorso anno. Sono i mesi che precedono il cambio della guardia alla guida di Enel ed è proprio in occasione dell’ultima assemblea dei soci, prima dell’avvicendamento, che BlackRock esce allo scoperto con una lettera inviata all’allora presidente di Enel, Paolo Colombo, da Laurence Fink, chairman e ceo del colosso Usa, e letta nel corso dell’assise.
In quella missiva, il numero uno del fondo americano esprimeva innanzitutto la sua preoccupazione «perché sulla scia della crisi finanziaria, molte aziende hanno evitato di investire nella loro crescita futura; troppe imprese hanno tagliato gli investimenti aumentando persino il loro indebitamento per incrementare i i dividendi e l’acquisto di azioni proprie». Per poi sottolineare l’importanza di trovare un equilibrio «tra le performance di breve termine e gli investimenti necessari a sostenere la crescita» e chiedere lumi sulle scelte adottate dal gruppo per «il raggiungimento di quei risultati sostenibili nel lungo periodo». Considerazioni che Colombo aveva definito «pienamente condivisibili» e alle quali l’ex ad Fulvio Conti aveva spiegato di voler rispondere «con i nostri dati».
Da allora, la partecipazione di BlackRock in Enel è andata aumentando fino a superare la soglia del 5 per cento – oltre il 3%, però, statuto alla mano, i diritti di voto sono sterilizzati -, segno che le decisioni adottate dall’attuale vertice, a cominciare dalla mole sostanziosa di investimenti programmata da qui al 2019 (34 miliardi di euro di investimenti lordi lungo l’arco di piano, +14% rispetto al precedente), hanno convinto il fondo americano a consolidare la propria presenza nel gruppo di Starace. Un tassello, quest’ultimo, che rientra comunque in un assai variegato portafoglio se si considera che ammonta a 23,4 miliardi di euro il valore delle partecipazioni detenute da BlackRock sul listino milanese. L’ultima, in ordine di tempo, è stata il Banco Popolare dove il colosso Usa ha portato la propria quota al 5,37%, mentre in passato si era attestato attorno al 4,9 per cento. Ma, negli ultimi mesi, la lista delle operazioni che portano la firma del fondo americano è particolarmente lunga: da Telecom Italia, dove BlackRock è salita oltre il 6% ad Atlantia (sopra il 5%), passando per Intesa Sanpaolo (4,9%), UniCredit (oltre il 5%) o Generali (2,61%). Senza tralasciare il particolare attivismo che li ha contraddistinti nel settore delle torri: qui, infatti, il fondo americano ha investito sia in Rai Way che in Ei Towers. Divisi da un’Opa (lanciata e mai giunta a traguardo), insomma, ma accomunati dallo stesso azionista.