Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  luglio 13 Lunedì calendario

«Stop merde di cane». Il problema dell’invasione degli escrementi di cane, che i proprietari si guardano bene dal raccogliere come impone la legge. A Milano la multa per questa infrazione varia dai 25 ai 150 euro, a Bari il Comune l’ha elevata a 300; idem a Lecce. Ma non sembra abbia funzionato molto

Una mano sconosciuta ha tracciato con lo spray una scritta sull’asfalto del vicolo: «Stop merde di cane». L’ha ripetuto all’imbocco della via, sia in un senso sia nell’altro. Non è cambiato molto, perché nella via, priva di telecamere e con scarso passaggio di autoveicoli e persone, ci sono quasi ogni giorno nuovi escrementi di cane, che i proprietari si guardano bene dal raccogliere come impone la legge.
A Milano la multa per questa infrazione varia dai 25 ai 150 euro, a Bari il Comune l’ha elevata a 300; idem a Lecce. Ma non sembra abbia funzionato molto. Solo nella capitale lombarda i cani sono 45.000 e come impone la recente legge dovrebbero avere un microchip per il riconoscimento (multa tra i 25 e i 150 euro), ma l’autorità preposta si guarda bene dal farlo rispettare.
Si tratta di un fatto di educazione. Agli angoli delle strade ci sono poi i segni del passaggio degli animali; lì altri cani si fermano, odorano e marchiano a loro volta il territorio. D’estate gli odori si sentono più forti per via della calura. In un parchetto un volantino è affisso a un palo: «Se mi lasci non vale!». Al centro l’inconfondibile immagine di un escremento canino. Scritto e impaginato con competenza, il testo segnala che la cacca è veicolo di trasmissione di malattie negli animali non coperti da normali vaccini. In particolare la Glardia, o la «malattia del castoro», che colpisce il tratto gastrointestinale degli animali: si trasmette anche all’uomo e può recare danni alle persone con il sistema immunitario debilitato. Il volantino chiede di informarsi e di rispettare lo spazio; il manifestino è affisso in un giardinetto frequentato dai bambini.
La campagna contro gli escrementi è spontanea e attiva in varie parti d’Italia; in un’altra città si possono leggere vari messaggi realizzati sui marciapiedi mediante stencil: «Raccogli! Clean Up!». Ritrae un cane che l’ha fatta e il suo padrone rannicchiato che la sta raccogliendo; il tutto in un bel giallo brillante. In Italia ci sono oltre 60 milioni di animali domestici, uno per ogni abitante della Penisola, e nonostante la crisi economica non sembra diminuiscano; più della metà sono cani, i preferiti dalle famiglie con figli. La percentuale di registrazione è molto bassa, o del tutto assente nelle zone rurali. Ma i veri problemi, come rivelano queste campagne spontanee, sono nelle città. Starebbe ai vigili urbani elevare contravvenzioni, ma è molto raro. Non ci sono statistiche su questo, ma è probabile che abbiano altro da fare. La civiltà può attendere.