Il Messaggero, 13 luglio 2015
Paraguay, dollari e oro blu. Viaggio nella terra più fertile del continente americano grazie al sottosuolo ricco di acqua. È qui che le grandi compagnie internazionali vengono ad investire: la Coca-Cola vuole acquistare un’intera regione. Tasse minime, poche leggi e un costo del lavoro bassissimo. Il presidente Horacio Cartes ha dato stabilità alla Nazione
È una terra talmente fertile che, come nelle favole, si pianta un fagiolo la mattina e la notte diventa un albero. Magia. Il Paraguay è talmente ricco d’acqua nel sottosuolo che basta scavare solo un po’ per vedere zampillare una sorgente. Voilà. La Coca Cola Company non a caso ha messo gli occhi su una intera regione, dalle parti del Chaco, acquistando enormi aree apparentemente semi aride, scarsamente popolate, per avere accesso diretto all’oro blu custodito nel sottosuolo, la riserva più preziosa del prossimo futuro, quella per la quale nel mondo scoppieranno anche guerre per il controllo dei giacimenti. Un ottimo investimento. La Svizzera dell’America Latina attira instancabilmente investitori da tutto il mondo. E il governo conservatore di Horacio Cartes, una specie di Berlusconi locale, multimiliardario, proprietario di una fiorente holding e di una squadra di calcio, incoraggia con forza questo gettito. Stabilità monetaria e stabilità fiscale tra le maggiori del continente, lo aiutano.
I PRECEDENTI
In passato non ci sono mai state brusche svalutazioni o congelamenti di conti correnti bancari come, invece, è accaduto in altri Paesi vicini che facevano così fronte alla crisi evitando evasioni di capitali all’estero. In Paraguay ci sono poche tasse, pochissime leggi, e un costo del lavoro bassissimo. Un operaio guadagna, in guaranì, la moneta locale, il corrispettivo di 250 euro. Insomma, un panorama decisamente allettante per le grandi compagnie straniere che continuano a far fluire i loro capitali. Dagli Usa soprattutto. In compenso la ricchezza si concentrata nelle mani di pochi, la popolazione non ne beneficia. Il processo redistributivo non è fluido. La gente vive con poco e senza ombrelli sociali. Welfare è una parola poco conosciuta. Viene in mente Voltaire che, per gioco, aveva fatto finire Candide proprio in Paraguay, e la sua guida indigena, Cacambo, spiegava che chi governava là aveva tutto e il popolo niente. Da allora ben poco è cambiato. Uno dei settori che maggiormente è decollato in questi anni è l’immobiliare. Ad Asunción i prezzi vanno dai 300 dollari ai 400 dollari al metro quadro, con tasse di proprietà praticamente inesistenti. Il governo asseconda il business. Un altro settore florido che continua a raccogliere forti capitali esteri è l’agroalimentare. E pazienza se questo comporta la perdita di un patrimonio boschivo inestimabile. Una università americana, in uno studio, ha collocato il Paraguay tra i paesi latinoamericani più esposti ai rischi del disboscamento. La cessione di enormi aree boschive da convertire ha raggiunto livelli di allarme, il punto di non ritorno.
IL VERDE
Praticamente il più alto livello di deforestazione al mondo, pari a 280 mila ettari all’anno. Alberi tagliati per fare posto agli allevamenti di bovini, assai redditizi. Business is business. Forse non è un caso se Papa Francesco ha regalato al presidente Cartes, quando lo ha incontrato ad Asunción, una copia della sua ultima enciclica, Laudato Sì. «Proteggere la natura e salvaguardare il pianeta, è un dovere». Per i cattolici, l’undicesimo comandamento.
Naturalmente in questo Paese membro del Mercosur, l’accordo dei Paesi dell’America del Sud, pari a un mercato di 275 milioni, non è tutto rose e fiori. Il Paraguay resta nella lista nera dei produttori di droga, visto che è il secondo produttore mondale di cannabis ed il suo territorio è sommerso da tonnellate di cocaina proveniente dalle Ande. I corrieri transitano nelle regioni interne diretti in Brasile e in Europa. Naturalmente alimentando anche rivalità mafiose ed esecuzioni. Il giornalista Candido Figueredo (costretto a vivere sotto scorta) spiega che ogni mese vengono assassinate decine di persone a causa di questi traffici.
GLI SCANDALI
La corruzione, inoltre, dilaga, anche se il presidente Cartes sta cercando di contenerla. Insomma, non è tutto oro quello che luccica. E anche in politica i temi etici restano in un angolo. Un po’ di tempo fa ha fatto scandalo un video porno su whatsapp che riprendeva uno dei senatori più influenti intento a fare sesso con tre ragazzine, una delle quali minorenne. Uno dei tanti scandali finiti nel dimenticatoio. Succede. La macchina dell’oblio da queste parti del resto è potente. Nessuno ama riesumare il fatto di avere dato rifugio ai nazisti in fuga dopo la guerra mondiale.
Il Paraguay è stato una tappa centrale nella via dei topi, la famigerata ratline. Vi hanno trovato rifugio anche Joseph Mengele, Eduardo Rochmanb e Hans Rudel, l’asso della Luftwaffe più decorato che nel 1948 dal Paraguay raggiunse l’Argentina. Stroessner, il dittatore paraguayano in carica dal 1954 al 1989, non ha mai fatto mistero della sua simpatia per l’ideologia nazista. Ogni Paese, in fondo, ha i suoi scheletri nell’armadio.