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 2015  luglio 07 Martedì calendario

Con i 54.300 megawatt, il lunedì 6 luglio si classifica (per ora) come giornata di consumi massimi delle ultime annate. Tra condizionatori, frigo e ventole del pc ogni grado di temperatura in più (o in meno) significa una crescita della domanda fra gli 800 e i mille megawatt: il primato imbattuto è del 18 dicembre 2007, alle ore 17, con 56.822 megawatt

Il caldo torrido azzera i pensieri, tormenta il sonno, arroventa i cofani delle auto e fa salire i consumi di corrente elettrica. Ieri alle 16, la sala controllo di Terna rilevava lungo i tralicci dell’alta tensione la bellezza di 54.300 megawatt di potenza elettrica. Un primato. Quando l’estate è al culmine, ogni grado di temperatura in più significa una crescita della domanda fra gli 800 e i mille megawatt.
I condizionatori di case e uffici, i banchi refrigerati di negozi e supermercati, i frigoriferi delle famiglie, l’armadio delle bibite e quello dei gelati al bar faticano a dissipare il calore, e quindi i compressori che ruggiscono al loro interno devono lavorare di più. Ma ci sono consumi meno evidenti. Per esempio, chiedono grandi quantità di chilowattora i centri di elaborazione dati e tutti i computer, compresi i portatili, perché la ventola di raffreddamento stenta a smaltire il calore prodotto dal cervello artificiale della cpu.
Il caldo sahariano ieri ha superato i 35 gradi lungo la fascia del Po, in Emilia, nella Sardegna centrale e in molte altre zone dell’Italia. In Piazza del Campo a Siena gli edifici e la concavità del lastricato hanno concentrato i raggi del sole e hanno degradato la nobile piazza in un forno a microonde, dove il termometro ha rilevato i 45,8 gradi.
L’anticiclone africano che ha gettato sull’Europa l’aria resa torrida dal Sahara è stato chiamato Flegetonte, secondo la moda recente di dare un nome ai fenomeni meteorologici più evidenti. Un nome indovinato: nella mitologia grecoromana il fiume Flegetonte scorre rovente e fiammeggiante fra le anime perse dellAde.
Con i 54.300 megawatt, il lunedì 6 luglio si classifica (per ora) come giornata di consumi massimi delle ultime annate. Il primato imbattuto è del 18 dicembre 2007, alle ore 17, con 56.822 megawatt. A titolo di confronto, l’anno scorso si raggiunsero a malapena i 51.600 megawatt. Una volta, quando quasi la metà della domanda elettrica era espressa dall’industria, le punte maggiori di richiesta erano nelle giornate invernali di piena produzione industriale. Oggi la domanda delle fabbriche è scesa dal 47-48% di una decina d’anni fa a non più del 41-42%, mentre sono cresciuti i consumi delle famiglie e del terziario. È sufficiente pensare all’effetto che sui consumi ha la promozione fatta nei mesi scorsi dall’Enel per l’istallazione dei condizionatori d’aria “a costo zero”, il cui costo in realtà viene pagato in modo impercettibile attraverso la bolletta.
Mentre i consumatori sono tormentati dai soliti e prevedibili consigli estivi su come affrontare il caldo bevendo molto e mangiando frutta, invece un decalogo davvero intelligente è quello diffuso dall’Enea per la scelta del condizionatore. La prima norma suggerita dagli scienziati dell’energia e dell’ambiente è: scegliere un condizionatore ad alta efficienza energetica. Costa un po’ di più, ma quel piccolo costo aggiuntivo si ripaga in un battibaleno attraverso bollette elettriche meno pesanti.
Ci possono essere problemi con la domanda da primato di questi giorni? A parte l’imponderabile, come un’avaria, il sistema elettrico italiano è uno dei migliori al mondo, e abbiamo centrali elettriche in sovrabbondanza. Il doppio di quelle che usiamo. Con il caldo, come tutti i motori anche le centrali termoelettriche perdono un po’ di rendimento, ma i 531.242 impianti fotovoltaici censiti dal Gse (il Gestore dei servizi energetici) in questi giorni di sole impenitente danno appieno il loro contributo di 18mila megawatt.
La domanda elettrica così sostenuta si riflette anche sui prezzi della borsa dei chilowattora. Dopo settimane e mesi di quotazioni sobrie, per le consegne di energia per la giornata di oggi il Mercato Elettrico ha listini orgogliosi attorno agli 80 euro per mille chilowattora, nonostante l’effetto di ribasso prodotto dalle rinnovabili nelle ore centrali di oggi, quando le centrali fotovoltaiche avranno il sole a picco sulle loro celle di silicio.