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 2015  luglio 07 Martedì calendario

Altri due anni con Max. Il tecnico ha firmato un contratto da 3,5 milioni di euro più bonus. Intanto Agnelli pensa a una Juve diversa, più giovane «costruita già in un’ottica di medio-lungo periodo, con ragazzi di grandissima qualità e prospettiva». E a chi chiede se Pogba è incedibile lui ricorda il caso Vieri: «I miei giocatori sono incedibili solo dal primo settembre»

Allegri, anche nel futuro. Lo spera la Juventus che blinda il suo allenatore premiando la grande stagione conclusa con la doppietta scudetto-Coppa Italia e il ritorno in finale di Champions League. Era nell’aria da settimane; l’annuncio è stato dato direttamente dal presidente, Andrea Agnelli. Massimiliano Allegri prolunga di un anno, fino al 2017, il contratto che lo lega ai bianconeri e diventa il secondo allenatore della serie A più pagato con un ingaggio di 3,5 milioni più bonus (rispetto ai precedenti 2,5 più bonus). Davanti a lui soltanto Roberto Mancini, che per i prossimi due anni riceverà dall’Inter 4 milioni (sempre più bonus).
Si tratta di un riconoscimento significativo all’uomo che, praticamente un anno fa, ha preso il timone della barca bianconera in piena tempesta, dopo l’inatteso e repentino addio di Antonio Conte, conducendola nuovamente alla vittoria e approdando, contro ogni pronostico, a Berlino. «Max ha avuto un primo anno straordinario e sappiamo di avere una guida decisa a fare altrettanto bene nei prossimi due» è il plauso di Agnelli. Che parte da quel famoso 16 luglio 2014, con la piazza in subbuglio, e ricorda come il tecnico «si è inserito ed integrato, come è riuscito piano piano a plasmare la squadra, il salto di qualità che le ha fatto compiere avendola portata dove dev’essere, ovvero competitiva a primavera». Da parte sua Allegri ha subito twittato: «Un anno in più assieme: grazie, non vedo l’ora di ricominciare!»
«Credo – riassume il presidente— che sia stato naturale proseguire in questo cammino assieme. Siamo tutti pronti alla nuova stagione». Che sarà forse la più insidiosa, dopo quattro anni di successi, dopo essere tornati al vertice anche in Europa e dopo aver perso in un colpo solo Pirlo e Tevez («Con Carlos abbiamo sempre avuto un rapporto trasparente, da gennaio lui ci ha manifestato la volontà di tornare in Argentina»). Agnelli ne è consapevole e rilancia: «Sappiamo perfettamente che ogni primo luglio si riparte da zero, siamo tutti alla pari. La consapevolezza che dobbiamo avere quest’anno non sono i quattro scudetti, le Supercoppe, la Coppa Italia, il percorso in Champions, la semifinale di Europa League; dobbiamo sapere che partiamo da zero. E se vogliamo costruire una nuova stagione di vittorie, sappiamo che il lavoro sarà tanto e duro. Ci sarà da faticare, prima di arrivare a gioire».
Sarà una Juve diversa, più giovane: «È costruita – sottolinea il presidente – già in un’ottica di medio-lungo periodo, con giovani di grandissima qualità e prospettiva». Una Juve con Pogba incedibile? «Ricordo il caso Vieri – afferma Agnelli —, quindi i miei giocatori sono incedibili il primo settembre...». Sembra una porta aperta ma Beppe Marotta ribadisce: «La Juventus non si priva dei giocatori importanti a meno che non siano loro stessi a chiedere di andare via. E non ci sono sintomi di malessere di Pogba». L’ad precisa che il mercato bianconero «è praticamente concluso anche se siamo pronti a cogliere eventuali opportunità» (leggasi trequartista o ala), che «su Vidal ci sono solo voci» e che «il rinnovo di Bonucci è imminente».
Il «punto di contatto tra la Juve di ieri, di oggi e di domani» (copyright Agnelli) è Marchisio, da 22 anni in bianconero, che ha rinnovato il suo contratto fino al 2020 (3,6 milioni più bonus a stagione). «Vivo un’emozione come al primo allenamento nel 1993 – spiega Claudio —, non è un punto di arrivo, ho tanta voglia di ricominciare e vincere. Quest’anno avremo in più la consapevolezza di potercela giocare con tutti, soprattutto in Europa, anche se sarà difficile ripetersi».