Il Messaggero, 1 luglio 2015
Cinquemila partecipanti, cento posti di lavoro. Un viaggio in Umbria per partecipare al concorso per diventare giornalista Rai o se non altro per vedere Bastia col sacco a pelo. L’organizzazione della tv pubblica
Contiamo. Cinquemila partecipanti, cento posti di lavoro, undici alberghi, dieci chilometri dalla prima stazione ferroviaria, tre taxi, due autobus, un’ora e mezzo per consegnare i quiz, cinque ore per arrivare a Bastia da Roma. Se sei fortunato. Ma Bastia dove? Già, se non dici Assisi nessuno intende, perché il concorso più popolare d’Italia, quello che promette di fare il giornalista Rai, magari chissà in quale sede regionale, magari solo per tre anni e poi “ciao”, si tiene a venti chilometri da Perugia, pianura assolata sotto il monte Subasio, vita dura anche per le lucertole. Eppure i social sono subito impazziti, c’è un gruppo Fb apposito. La Rete batte la geografia, l’evento è già mediatico. È già storia. Perché oggi, ore 10 e 30 gradi all’ombra già annunciati, c’è il primo bando pubblico per diventare giornalisti, perché oggi, primo luglio, la Rai si metterà in pace con la tiritera del canone, offrendo in cambio cento posti di lavoro. Nessun limite d’eta, una sola condizione: essere già giornalisti professionisti. Quindi, non è un concorso per giovani. Ma alla Rai sostengono: quale altra azienda editoriale lo fa in questo momento? Cinquemila, meno una, Rossana Marani che su Facebook spiega: ho rinunciato poiché essendo vicino ai 69 anni, ammesso e non concesso di superare la prova, non credo nel contratto sia prevista una badante. Lei era l’ultima precaria, gli altri sono stati tutti sistemati, dice il sindacato. Da qui il concorso, la folla e la caccia al tesoro. Perché l’Umbriafiere, la struttura che ospita il concorso, dove si alternano fiere agricole e sfilate di moda nuziale, sarà pure moderna e oggi offrirà pure 4.500 bottigliette d’acqua gratis, ma per raggiungerla serve la bussola di Folco Quilici e almeno un’automobile. Lo ammette anche il presidente dell’Umbriafiere, Lazzaro Bogliari: «Questo concorso metterà in luce le tristezza dell’Umbria dei collegamenti. Lo sapete quale è stata la domanda più ricorrente: ma Bastia dove caspita è?». Un esempio? Giorgio (niente cognome per la privacy) arriva da Foggia: «Autostrada fino a Porto Sant’Elpidio, poi senso unico alternato e tornanti appenninici per duecento chilometri, auto senza clima». Aveva tuonato Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti: «Una vergogna. La Rai aveva indetto questo concorso fissando termini per le domande ad aprile 2014». La convocazione è arrivata solo 21 giorni fa attraverso una mail asciutta e triste.
«PRECARI TUTTI IN BIANCO»
Diamo ancora i numeri. Ai candidati saranno posti cento quesiti con quattro possibili risposte. Il tempo per l’esame sarà di 75 minuti, zero punti alle risposte non date, 0,50 a quelle sbagliate. Da questa prima prova saranno selezionati 400 giornalisti. Il 9 luglio seconda prova a Saxa Rubra davanti alla commissione d’esame, presieduta da Ferruccio de Bortoli e composta da altri sei giornalisti Rai. C’è chi ha scoperto che dormire da queste parti è molto esclusivo, non per i prezzi, ma per i posti. Ancora Bogliari: «C’è chi mi ha chiesto se può venire con il sacco a pelo». Mentre gente come Mario da Roma s’attrezza senza sonno: «Partenza all’alba, le cinque, per essere lì alle dieci: ma cos’è la stazione di Santa Maria degli Angeli?». Oggi scoprirà che è l’alias di Assisi, ma sempre a dieci chilometri da Bastia. C’è chi la prende bene, un po’ vacanza un po’ gita scolastica e giù appuntamenti. Aldo Torchiaro, sempre su Fb: «Bastia Umbra, ore 19 da Pizza e Caffé, via Roma 103 angolo via Galvani. A dispetto del nome, è un posto carino per scambiare due chiacchiere senza ansia». Tempi moderni, ma vecchi riti, Maria Sole Paggi: «Dovevo andare a visitare la Basilica e accendere un cero, ho proprio bisogno di qualcuno lassù che mi protegga, intesi nonno Piero?». Un gruppo propone: «Dai, tutti con la maglietta bianca per farci vedere meglio». La battuta migliore ricorda una rivoluzione e fa così: presadellabastia. Nessuno crede saranno cinquemila. Ma fossero anche quattromila, i giornalisti potranno dire di avere scoperto Bastia Umbra. E non poterla dimenticare più.